Casa di riposo abusiva, via al processo

«Papà era dimagrito, diceva che gli davano poco da mangiare. Una volta lo vidi con la barba lunga, la tuta sporca e i capelli da tagliare». Davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Torino, il processo ad Alessandro Magliulo è iniziato con le testimonianze dei familiari degli anziani ospiti della ex casa di riposo Dimensione Essere, a Pecetto.

Powered by

I sostituti procuratori Giulia Rizzo e Paolo Toso avevano ordinato lo sgombero a marzo 2022. Dalle loro indagini, la residenza risultava del tutto abusiva, tra anziani in stato di abbandono, farmaci scaduti e la presunta circonvenzione di un ultranovantenne, che aveva scritto di suo pungo un testamento per trasmettere denaro e beni immobili dopo la sua morte. Di fatto, Antonio Motta e Fatima Ezzahra Sobti erano gli amministratori della Dimensione Essere. Entrambi hanno già patteggiato un anno e undici mesi di carcere. Magliulo, secondo l’accusa, era un loro collaboratore.

È stato l’unico a scegliere la strada del rito ordinario, difeso dall’avvocato Antonino Rossi, dopo essersi sempre dichiarato innocente. Tra i reati contestati l’abbandono di persona incapace. «Papà all’inizio era contento - ricorda il figlio di un ospite, che si è costituito parte civile con l’avvocato Giovanni Giaretti -. Poi ho iniziato a insospettirmi. Sembrava non fosse seguito come si doveva». Il processo continuerà a febbraio. Oggi, lo stesso edificio dove aveva sede Dimensione Essere (via Cambiano 39) ospita la nuova Casa Camilla, che non ha niente a che fare con la precedente gestione.

La vecchia casa di riposo era abusiva, gli ex gestori chiedono il patteggiamento

All’udienza preliminare, chiesti un anno e undici mesi. Oggi la nuova realtà si chiama Casa Camilla