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Ciriè

Rendere umani gli spazi di cura: il progetto "Accoglienza nel Colore" presentato all'ospedale di Ciriè

Un'iniziativa per migliorare il benessere psico-fisico dei pazienti

Rendere umani gli spazi di cura: il progetto "Accoglienza nel Colore" presentato all'ospedale di Ciriè

Ospedale di Ciriè

Ieri pomeriggio, lunedì 15 luglio, all'ospedale di Ciriè è stato presentato il progetto "Accoglienza nel Colore", un'iniziativa che si inserisce in continuità con le esperienze già realizzate presso i presidi ospedalieri di Chivasso e di Ivrea. 

"Accoglienza nel Colore" è un progetto formativo centrato sull'umanizzazione dei luoghi di cura, sostenuto dalla direzione generale e dalla direzione delle professioni sanitarie. L'iniziativa ha coinvolto gli operatori del presidio ospedaliero Ciriè-Lanzo in un'esperienza corale per la realizzazione di pannelli decorativi destinati alle sale d'attesa. La dottoressa Mirella Fontana, referente del progetto, ha guidato la progettazione dei pannelli, che sono lavabili e riposizionabili, curando sia la scelta dei temi sia delle tecniche pittoriche.

Il laboratorio ha rappresentato una duplice opportunità: produrre bellezza a uso delle persone assistite e degli operatori, e rafforzare l'appartenenza degli stessi operatori al team di lavoro. La finalità dell'umanizzazione ambientale è quella di realizzare luoghi di forte identità che garantiscano non solo la funzionalità del servizio per la cura, ma anche il benessere psico-fisico delle persone assistite.



Il contesto di cura, per sua natura, è un luogo in cui il tempo di vita è un "tempo sospeso". Si tratta di spazi particolarmente delicati in cui l'attesa, la paura, l'incertezza, la solitudine e la speranza creano un concentrato di emotività meritevole di attenzione. In questo scenario, il colore diventa un linguaggio di comunicazione non verbale che informa, fa intervenire emozioni, condiziona l'umore ed è un efficace mezzo espressivo che influenza la relazione tra l'individuo e l'ambiente. L'obiettivo è quello di creare punti di concentrazione visiva e di intrattenimento mentale, un gioco silenzioso da osservare da soli o parlarne con il vicino.

Oltre alle realizzazioni artistiche, il contesto del laboratorio di pittura ha favorito la condivisione, la narrazione di sé, lo scoprirsi anche come persone al di là del proprio ruolo professionale (medico, infermiere, operatore socio sanitario). Il fine comune di prendersi cura del proprio contesto di lavoro ha arricchito la crescita personale e l'armonia del gruppo perché, come avviene per la costruzione di un puzzle, ogni operatore ha contribuito alla realizzazione di una "parte" di un "insieme".

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