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23 Dicembre 2024 - 16:15
Durante la discussione relativa ai fondi stanziati dal Governo per gli enti locali, il deputato Federico Fornaro, esponente del Partito Democratico e membro dell’Ufficio di Presidenza della Camera, ha rilevato un'anomalia nei documenti. Dopo un'attenta lettura, Fornaro ha scoperto un palese errore, che ha prontamente denunciato. In particolare, i parlamentari hanno approvato lo stanziamento di 130mila euro per la copertura del canone Inail destinato alla costruzione di una nuova scuola materna. Tuttavia, a causa di un refuso nel testo della legge di bilancio in discussione, il finanziamento sembrerebbe destinato a "Carmagnano", un comune immaginario della provincia di Torino, che non esiste.
Di fronte a tale circostanza, Fornaro ha manifestato il suo disappunto: "Abbiamo appena destinato 130mila euro a un Comune che non esiste. Siamo arrivati a questo livello, nemmeno l’ultimo degli errori amministrativi si spinge così oltre. Carmagnano in provincia di Torino non esiste. Esiste Carmagnola! Almeno studiate la geografia…”
Queste le parole del deputato Fornaro, espresse durante la seduta dedicata alla manovra finanziaria. Visibilmente frustrato, Fornaro ha esclamato un "vaffa..." e ha lanciato sul banco il fascicolo relativo alla discussione. Il vicepresidente dell’Aula, Giorgio Mulè, è intervenuto immediatamente, richiamandolo con tono ironico: “Anche lei, onorevole Fornaro... Prima i soldi lanciati per protesta, ora il fascicolo... Non è una bella immagine.”
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I cittadini di Carmagnola hanno manifestato il loro timore di non ricevere i fondi a causa dell’errore negli atti ufficiali. Tuttavia, la sindaca Ivana Gaveglio ha rassicurato la comunità: “I fondi sono correttamente indicati nei documenti della finanziaria come destinati a Carmagnola. Sarà sufficiente una semplice errata corrige per correggere l’ordine del giorno e garantire il finanziamento. Questi soldi ci permetteranno di realizzare la scuola a costo zero.”
Successivamente, Fornaro è stato intervistato da La Stampa riguardo il suo sfogo in Aula. Ha dichiarato: "La mia imprecazione era figlia del momento: 11 ore di lavori, tanta fatica e la pazienza finita di fronte a uno spettacolo indecoroso della maggioranza. Il 'Vaffa' mi è scappato, non ne vado orgoglioso, ma non ho ricevuto censure, segno che è stato capito il contesto e non era rivolto a nessuno dell’emiciclo e nessuno dei miei colleghi si è sentito offeso."
Ha proseguito spiegando che l'elemento che ha causato la sua collera è stato il modo in cui la maggioranza ha gestito il fondo parlamentare previsto nella legge di bilancio. "Il Governo dispone che i gruppi parlamentari possano avere a disposizione delle somme su cui decidere come investire. Il PD, ad esempio, ha finanziato 700mila euro in due anni per gli 80 anni della Resistenza e ha contribuito al raddoppio, da 250 a 500, degli ispettori del lavoro. Scelte politiche come gli altri gruppi.”
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