I sogni spezzati di Susy, uccisa dal compagno: «Voleva diventare nonna»

Una persona dolce ed altruista. Chi conosceva bene Assunta Carbone, detta Susy, la 54enne uccisa a coltellate dal compagno 55enne Alessandro Raneri (che poi si è tolto la vita nel lago Grande di Avigliana), a Rivalta, la descrive proprio così. «Susy era una donna altruista - così Rosa Maggio, una delle sue migliori amiche -. Se stava male non ne parlava con nessuno. Non voleva essere un peso per le altre persone». Eppure Susy soffriva. Non aveva ancora superato la perdita del fratello, Pietro Carbone, consigliere comunale a Rivalta morto nel gennaio 2024 a causa di un brutto male. Pietro era in sedia a rotelle da quando aveva 18 anni, per un incidente stradale.

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Il 16 giugno, giorno del compleanno del defunto fratello, Susy scriveva questo messaggio su Instagram: «Buon compleanno fratellone mio, veglia su tutti noi, come hai sempre fatto. Manchi tanto. Lo so, niente lacrime oggi, mi avresti detto. Manchi come l'aria, tvb». E' stato il suo ultimo post social.

Susy ha un figlio di 27 anni, che convive con la sua compagna. Anche Alessandro Raneri, l'uomo con cui conviveva da anni a Rivalta che l'ha accoltellata a morte in via XXV Aprile, ha una figlia 15enne. Figli entrambi nati da precedenti matrimoni. Prima che "Ale" e "Susy" si separassero e si mettessero insieme, pensando a costruirsi il loro futuro dopo relazioni andate male. «Susy voleva diventare nonna, suo figlio aveva appena comprato la casa. Litigate con Alessandro? Nessuna. Anzi, Susy voleva vederlo star bene dopo la depressione. Pensava a lui e al figlio», racconta ancora l'amica Rosa.

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E invece, il futuro è stato spazzato via. Dalla furia omicida di un uomo che ieri mattina, giovedì 26 giugno, ha preso un coltello che aveva in casa e ha sferrato numerosi fendenti alla compagna, uccidendola. E poi ha preso l'auto ed è andato a morire nel lago. Rosa Maggio non si dà pace: «Non doveva finire così. Susy tra l'altro stava per andare a un matrimonio: si sposa Federica, la figlia del fratello di Alessandro. Era felice, era già tutto pronto per la festa». E invece, a Rivalta da ieri ci sono solo dolore e sgomento.