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l'aggressione

Trana, un “festino” con droga finito male dietro alle botte alla 24enne barista

Stupefacenti consumati nell'appartamento prima del pestaggio. E la giovane vittima era con una sua amica

Trana, un “festino” con droga finito male dietro alle botte alla 24enne barista

Trana, un “festino” con droga finito male dietro alle botte alla 24enne barista

In quell’appartamento era successo qualcosa di strano. Probabilmente un “festino” a base di sostanze stupefacenti. Una serata tra amici che poi sarebbe degenerata, fino alla violenza, alle botte e al trasporto in ospedale in gravissime condizioni della giovane vittima. E’ una delle ipotesi su quanto successo a Trana, dove una ragazza di 24 anni è stata trovata esanime all’interno di un alloggio, soccorsa dai sanitari della Croce rossa di Giaveno nella serata di lunedì 6 ottobre e poi trasportata all’ospedale di Rivoli, già in coma. Episodio per il quale il 7 ottobre è stato arrestato in flagranza di reato un uomo di 62 anni, con l'accusa di averla aggredita nell'appartamento in cui lui vive come inquilino, la sera precedente. L'uomo aveva telefonato al 118, non vedendo più la 24enne svegliarsi, e si era anche presentato all'ospedale di Rivoli per sincerarsi delle condizioni della ragazza, che appunto era arrivata in coma e con la milza praticamente spappolata. Milza che poi è stata asportata dai dottori.

Al presidio sanitario i carabinieri della compagnia di Rivoli hanno bloccato il 62enne e lo hanno portato in carcere. La giudice Francesca Pani del tribunale di Torino ha quindi confermato il provvedimento con l'accusa di lesioni personali gravissime. L’arrestato, difeso dall’avvocato Maurizio Vecchio, sarebbe da anni dipendente dalla droga, in particolare crack e cocaina. La frequentazione con la 24enne vittima, che di professione fa la barista in un locale a Giaveno, paese che si trova a poco più di sei chilometri da Trana, è relativamente recente: un mese soltanto, forse due. La coppia si sarebbe conosciuta nel locale di Giaveno dove lavora la ragazza, le cui condizioni per fortuna sono in miglioramento tanto che nei prossimi giorni la pm Giulia Rizzo, titolare del fascicolo in procura a Torino, si recherà all’ospedale di Rivoli per sentire la sua testimonianza. La 24enne, difesa dall’avvocato Stefano Tizzani, si è infatti svegliata dal coma e si sta lentamente riprendendo.

La famiglia della giovane era all’oscuro della sua dipendenza dalla droga. Plausibile che sia stato proprio l’uomo che l’ha picchiata in casa a farla diventare dipendente dagli stupefacenti. Ma appunto, tutto sarebbe degenerato dopo un “festino” a base di sostanze. In quella casa però i due non erano soli, perché c’era anche un’amica della ragazza picchiata. Droga, e poi forse anche una prestazione sessuale. A cui la vittima si sarebbe sottratta. Da quel rifiuto, le botte.

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