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08 Febbraio 2022 - 08:00
A passeggio senza la mascherina da venerdì nelle Regioni in bianco, ma anche per quelle in giallo e arancione la liberazione arriverà presto. Non ci sarà più alcun obbligo di indossarla all’aperto, insomma, se non in zona rossa. E se davvero non arriveranno proroghe al decreto in scadenza giovedì, dalla sera stessa, riapriranno le discoteche. Uno scenario su cui il sottosegretario alla Salute, Enrico Costa, mette la mano sul fuoco prevedendo che le maglie si faranno presto più larghe soprattutto per i vaccinati. Intanto, addio mascherine nelle Regioni che stanno meglio. «Subito dopo sarà l’occasione per decidere se toglierle anche in zona gialla e arancione» ha spiegato Costa, evidenziando la volontà di dare così «un segnale positivo ai cittadini». Si va «verso la normalità» anche per Pierpaolo Sileri, che ha ricordato come gli ultimi provvedimenti abbiano previsto una graduale uscita dall’emergenza. Ieri, ad esempio, sono entrate in vigore le nuove norme per le quarantene a scuola, che permetteranno ai vaccinati e ai guariti di seguire le lezioni a scuola anche alle elementari in caso di cinque o più contagi, mentre alle medie e alle superiori la didattica a distanza scatterà con due casi sempre solo per chi non si è vaccinato. Inoltre, la certificazione verde non scadrà più per chi ha la terza dose o due vaccini più la guarigione dalla malattia, mentre la quarantena per non vaccinati asintomatici si riduce da dieci a soli cinque giorni. «Nell’ultima settimana abbiamo avuto il 30% di casi in meno» ha commentato il ministro della Salute, Roberto Speranza, allontanando l’ipotesi di una quarta dose di vaccino a breve ma non di un “richiamo” dall’autunno prossimo.
Il quadro pandemico migliora e l’Agenas conferma un’occupazione delle terapie intensive al 15% in Italia, con un calo al 16% per quelle del Piemonte, dove si registra ancora il 28% di pazienti Covid nei reparti di medicina a bassa e media intensità. La stessa percentuale nazionale. Oggi al Dirmei, invece, sono convocate Regione e Unità di Crisi per approntare una serrata campagna di sensibilizzazione al vaccino rivolta ai genitori dei bimbi e ai giovani, che continuano ad avere le percentuali più basse con 125mila persone ancora da immunizzare tra 5 e 11 anni a fronte di oltre 400mila non aderenti.
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