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VIAGGIO NELL'ANTICO EGITTO
09 Giugno 2023 - 06:30
Conoscere l’archeologia egizia non solo dalla prospettiva delle grandi dinastie, ma anche attraverso le testimonianze della vita quotidiana, arrivando alle radici di una delle più importanti civiltà della storia. La nuova mostra organizzata dal Museo Egizio di Torino, “Frammenti di storia: Eliopoli si racconta”, porterà il pubblico, infatti, alla scoperta di uno dei principali siti sacri dell’antichità, che risale ad almeno 5.500 anni fa e, oltre ai rarissimi reperti esposti, offre anche la possibilità di fare un confronto tra l’archeologia del passato e quella di oggi, che ha visto, tra gli studiosi in campo, anche la curatrice della mostra, Federica Ugliano.
La scoperta di Eliopoli
Tra i primi a scavare a Eliopoli, all’inizio del Novecento, fu l’archeologo Ernesto Schiaparelli che, all’epoca, era il direttore del Museo Egizio. Una missione storica nel panorama dell’archeologia che, oggi, continua tra Egitto e Germania con il nome di “Heliopolis Project” in collaborazione con il Museo Egizio che ha tra i suoi obiettivi anche quello di mettere in parallelo i risultati degli scavi di Schiaparelli con quelli del presente.
Frammenti di sfinge
I frammenti di tre piccole sfingi che provengono da Eliopoli, uno dei principali siti sacri nell’antichità sono alcuni dei reperti protagonisti della mostra “Frammenti di storia: Eliopoli si racconta”, il nuovo appuntamento con il ciclo di esposizioni bimestrali, un viaggio dietro le quinte del Museo Egizio in quello che è stato definito “laboratorio dello studioso” alla scoperta dell’attività scientifica condotta dai curatori ed egittologi del Dipartimento Collezione e Ricerca. La mostra, aperta al pubblico fino al 6 agosto, accende un faro su alcuni dei reperti trovati dall’archeologo Ernesto Schiaparelli e dal suo team di archeologi nelle campagne di scavo condotte a cavallo tra il 1903 e il 1906 in quella che è, oggi, El Matariya, un sobborgo del Cairo.
Eliopoli, storia e mito
La storia di Eliopoli inizia circa 5.500 anni fa, ben prima di faraoni, piramidi e geroglifici. A quest’epoca risalgono infatti i primi reperti in mostra, che testimoniano la presenza di un antichissimo villaggio, costruito sulla cima di una collina di sabbia per mettersi al sicuro dall’inondazione periodica del Nilo. Secondo uno dei miti raccontati dagli antichi egizi sull’origine dell’universo, il dio Atum avrebbe creato il mondo, tutti gli dei e le creature che lo popolano, dalla sommità di una collina primordiale, emersa dalle acque dell’oceano Nun, che venne identificata proprio con la collina di Eliopoli. A causa di questa sua origine “mitologica”, a partire almeno dall’epoca del faraone Djoser (2700 a.c. circa) piccoli santuari e templi sempre più monumentali, preceduti da viali di sfingi e obelischi, prendono il posto delle abitazioni. Eliopoli si trasforma così in uno dei più importanti centri religiosi di tutto l’Egitto, diventando sede di culto e venerazione di tante divinità e, in particolare, del dio del sole, Ra. Il nome di origine greca “Città del Sole”, deriva proprio da questa antica tradizione.
Le visite guidate
Già dalla prossima settimana sono previste alcune visite guidate da un’ora con la curatrice della mostra: la prima martedì 13 giugno e la seconda martedì 11 luglio, entrambe alle 16. La partecipazione è consentita a un massimo di 25 persone con prenotazione “online”. Il costo è di 7 euro a persona, escluso il biglietto d’ingresso al Museo Egizio.
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