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I Rammstein slittano al 2022: sarà un’altra estate senza big

rammstein giornale

Il gruppo tedesco dei Rammstein nata nel 1993

Quando finalmente Till Lindemann e il resto dei Rammstein saliranno sul palco allestito allo Stadio Grande Torino con il loro industrial metal, sporchi di sangue (finto) in nome del teatro del grottesco che amano tanto, saranno trascorsi la bellezza di due anni di attesa. Dopo avere rimandato l’unica tappa italiana dal 13 luglio 2020 al 13 luglio 2021, infatti, ecco la notizia, purtroppo, che anche quest’ultimo live è stato ulteriormente spostato alla “bellezza” del 14 luglio 2022. La ragione, ovviamente, è ancora una volta da attribuirsi alle normative legate al Covid le quali non consentiranno, molto probabilmente, neppure per quella data lo svolgersi regolare di eventi come i grandi concerti. In sostanza, a meno che non avvenga un miracolo, questa volta legato ai vaccini, Torino si prepara a vivere la sua seconda estate senza le esibizioni dei big.

«Non vogliamo pronunciarci ufficialmente fino a quando, dopo Pasqua, Draghi non si esprimerà circa il nuovo Dpcm - spiega Marco Lepore di Torino Concerti - a quel punto bisogna vedere cosa deciderà Live Nation. In ogni caso, vedo molto lontana la possibilità di fare entrare a giugno 50 mila persone in uno stadio...». Tanti i fan che avrebbero preso parte al live dei Rammstein per i quali era stato annunciato un sold out a poche ore dalla prevendita nel lontano 2019, ormai. Verso un boom di incassi anche gli altri eventi previsti allo stadio già nel 2020 poi spostati al 2021: Ultimo (8 giugno), Cesare Cremonini (il 16) e Tiziano Ferro (il 22). Da parte loro non c’è ancora stata nessuna comunicazione inerente lo spostamento delle date o quant’altro, le produzioni stanno aspettando i prossimi Dpcm prima di pronunciarsi ma, ogni giorno che passa, si allontana la possibilità di salire sul palco a giugno per ognuno di loro. «Sì, siamo già in ritardo - continua Lepore - ma vediamo cosa succederà. Sicuramente ci sarà un via libera ai live all’aperto per mille o duemila persone ma, se lo immagina un concerto di Vasco Rossi o Ligabue con mille persone?», impossibile solo pensarlo. E, oltre la beffa, il danno. Economico per quanto riguarda le organizzazioni («siamo a fatturato zero per il secondo anno - spiega Lepore - oltre non si può andare») e per il pubblico. Se i Rammstein fanno sapere, così come ogni artista che sta spostando il suo live, che i biglietti rimagono validi, è anche vero che qualcuno potrebbe chiedere rimborsi ai vari circuiti di vendita innescando procedure contorte e ancora poco chiare. La speranza è che, in nome della musica, la maggior parte degli spettatori si tenga caro il suo biglietto in tasca.

Ma quanto si dovrà aspettare per i concerti dei big? La riprogrammazione fra PalaAlpitour, Teatro Colosseo, Concordia di Venaria riparte solo dal primo giorno d’autunno quando Sfera Ebbasta dovrebbe riaprire il PalaAlpitour con il suo live cui seguiranno i Pinguini Tattici Nucleari il 6 ottobre, Il Volo il 16. Al Concordia, il 10 ottobre arriverà Aiello e il 18 Achille Lauro. Si continuerà il 12 novembre con Gigi D’Alessio al Colosseo, il 20 con Mahmood al Concordia, il 28 con Gianna Nannini al PalaAlpitour. Il 4 dicembre la classe di Samuele Bersani invaderà il Colosseo, la stessa sera di Ermal Meta al PalaAlpitour. Il 5 e 6 dicembre Raf e Tozzi coloreranno il Colosseo, mentre il PalaAlpitour si preparerà a chiudere l’anno con “Notre Dame de Paris”, il 10, 11 e 13, e Brunori Sas il 14 dicembre. Sempre se tutto andrà bene.
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