Non è il Tartufo come lo aveva immaginato Molière, quando scrisse la sua, all’inizio contestatissima, commedia nel 1664. Non è semplicemente un ipocrita e un impostore. “Il Tartufo” riletto da Roberto Valerio, spiega lo stesso regista, «è molto più di questo. È un profeta anticonformista. Un guaritore. Un guru fanatico. Che denunzia, maledice e combatte, in apparenza, contro un mondo di materialismo, consumismo, lassismo, dissolutezza, permissività e amoralità».
Così lo vedrà il pubblico del Teatro Gobetti martedì prossimo (in replica fino al 7 novembre) nell’interpretazione di Giuseppe Cederna che consegnerà agli spettatori un moderno Tartufo ambientato negli anni Settanta. «Un angelo oscuro o demone pietoso» che irrompe in una famiglia borghese benestante italiana e la sconvolge completamente. Ad affiancare il popolare attore, volto noto della scena teatrale, cinematografica e televisiva (candidato per Hammamet ai David di Donatello 2021) è Vanessa Gravina.
L’attrice milanese, la star del “Paradiso delle signore”, abbandona i panni di Adelaide, indossati per 160 puntate nella fortunata serie di Raiuno, per vestire quelli di Elmira, moglie di Orgone, l’unica in grado di sconfiggere Tartufo. «Elmira è uno dei personaggi più interessanti creati da Molière - è ancora il regista -. Il suo potere enigmatico, la sua complessità evasiva, la sua apparente sottomissione fanno di lei la vera potenza della commedia».
Per sé il regista ha riservato la parte dello sprovveduto e ingenuo benefattore Orgone, uomo solo, fragile, non compreso dalla sua famiglia, in preda alla moderna malattia della depressione e che Tartufo cerca di raggirare e tradire. Del cast fanno parte anche Massimo Grigò, Irene Pagano, Elisabetta Piccolomini, Roberta Rosignoli e Luca Tanganelli. Una commedia giocosa, quella confezionata da Roberto Valerio, che, con la leggerezza della commedia, ha voluto portare in scena «le tensioni sociali, politiche, familiari, l’esistenza umana coniugando diversi registri in una polifonia di strati di senso, ora amari ora pungenti».
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Una commedia di grande attualità, in cui l’ambiguo Tartufo smaschera in qualche modo il materialismo più bieco della società odierna. Dopo l’improvviso stop causato dalla pandemia, lo spettacolo, una produzione dell’Associazione Teatrale Pistoiese, porta di nuovo sul palco una coppia molto amata dal pubblico e anche molto affiatata, come quella di Vanessa Gravina e Giuseppe Cederna. I due, dopo “Il Tartufo” di Molière si confrontano con un altro classico, lo “Zio Vanja” di Cechov, un’altra produzione dell’Associazione Teatrale Pistoiese sempre con la regia di Cederna.
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