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Mostra, libro e remake per omaggiare Ausino e la sua Torino violenta

torino violenta

A novembre saranno passati due anni dalla scomparsa di Carlo Ausino, storico cineasta torinese che per decenni ha animato la scena cittadina con i suoi film e la sua vitalità, con i suoi progetti e il suo amore per il cinema.

Per omaggiarne al meglio il ricordo la nipote Silvia Donatiello insieme al giornalista Fabrizio Vespa sta mettendo in piedi un percorso culturale che si svilupperà su più fronti: un libro dedicato alla sua carriera, una mostra e - soprattutto - il remake del suo film più noto, “Torino violenta” del 1977, la cui regia sarà affidata a Luca Canale Brucculeri. «Ho avuto la fortuna di conoscere Ausino - spiega Vespa - e di ritrovarmi, senza sapere della loro parentela, a essere socio di Silvia: alla sua morte lei ha ereditato un lascito intellettuale enorme, materiale tecnico, fotografico e artistico. Insieme stiamo cercando di valorizzare al meglio questo archivio».

I primi passi si stanno facendo in direzione della catalogazione: sono migliaia le foto, le sceneggiature, gli appunti, le apparecchiature e quant’altro che Ausino ha lasciato. Bisogna mettere ordine per poi realizzare la mostra e ultimare il libro. «Senza sapere bene cosa c’è non potremmo fare un buon lavoro. Il libro vedrà coinvolti esperti e critici, tante persone che l’hanno conosciuto e amato. Per la mostra abbiamo già parlato con il Museo del cinema e saranno molto contenti di ospitarla: vorremmo che fosse anche un omaggio alla Torino di quegli anni, agli artigiani del cinema popolare come lui che hanno fatto tanto per la città e per la formazione degli autori di oggi».

Parte centrale di questo percorso sarà “Torino violenta”, il più importante tra i film di Carlo Ausino: da un lato è prevista a cura del Museo la digitalizzazione in 4K dell’originale, dall’altro è già in piedi la pre-produzione del rifacimento. «Questa è forse la parte del progetto che è più avanti, anche perché Luca è partito con grande entusiasmo e ha già iniziato a scrivere la sceneggiatura. Ci ha contattato perché voleva aiutarci e ci è parso naturale offrirgli questa possibilità: gli abbiamo dato libertà autoriale, ovvio, ma anche l’accesso ai tanti appunti originali di Carlo sul film, alle tante stesure - con scene e finali inedite - che ne aveva scritto negli anni».

Non è ancora sicuro quando tutto ciò vedrà la luce: se per la mostra e il libro ci sarà forse bisogno di più tempo, per il resto l’obiettivo appare più vicino. «Il sogno sarebbe esserci al prossimo Torino Film Festival, tra l’altro ora diretto da un amico di Carlo, Steve Della Casa. Sarebbe fantastico poter mostrare la copia in 4K dell’originale e anche il trailer, o alcune scene, del remake: noi ci speriamo e ci stiamo lavorando».

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