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Federico Sacchi racconta Judy Garland: "Oltre l'arcobaleno"

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Applicare il metodo dello “storytelling” ovvero del racconto, anche alla musica e al cinema. E’ l’obiettivo di Federico Sacchi. Il giovane entertainer torinese questa sera, dalle 21 (12 euro) sarà in via Bossoli 83 negli spazi esterni dell’Hiroshima Mon Amour, per il cartellone della rassegna “Hiroshima Sound Garden”.

Al centro dello spettacolo , intitolata “Judy Garland. Oltre l’arcobaleno”, ci sarà proprio lei , la fidanzatina d’America che, nel 2022, avrebbe toccato il traguardo del secolo di vita compiendo cent’anni. Judy Garland, attrice perfetta, capace di fare tutto e bene: cantare, ballare, ma soprattutto recitare; al cinema e in teatro. Così lo stesso Sacchi racconta lo show: "Ho imparato questo mestiere seguendo Alberto Angela per la scienza e Federico Buffa nello sport. Mi è piaciuto portare alla luce questa storia poco nota, almeno al grande pubblico, raccontando come una diva dello star system americano si trasformi in simbolo gay, paladina dei diritti omosessuali. Tutto questo nell’America bigotta degli anni Cinquanta e Sessanta. La cosa che mi ha stupito di più è come le persone si sentissero felici di assistere ad uno spettacolo di questa artista andando oltre le preferenze sessuali".

Federico Sacchi ha alle spalle ormai decine di esperimenti di questo genere: "Voglio suscitare il massimo dell’interesse in chi mi ascolta e mi guardo e per questo cero di andare più vicino al pubblico, anche fisicamente". Quella di stasera sarà una festa nel senso più autentico delle parola tanto che, a fine spettacolo, spunterà anche la classica di compleanno per seguire fedelmente il calendario. Una festa in piena regola, dunque. Un carriera lunga dieci anni con tanti successi raccontare, eppure in tutto questo, Federico Sacchi non si sente appagato e già progetta altri show simili, dedicati a personaggi più o meno dimenticati: "In futuro? Mi piacerebbe dedicare uno spettacolo a Marvin Gaye e, in particolare allo storia di 'What’s goin on', forse il brano più famoso di tutta la carriera che non venne capito dai discografici>.
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