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03 Luglio 2022 - 08:34
Il capolavoro di Puccini per l’Unicef. Sarà devoluto al Comitato Italiano per l’Unicef Fondazione Onlus, comitato provinciale di Torino, parte dell’incasso della prova generale di questa sera della “Tosca” di Giacomo Puccini che andrà in scena, a partire dalle ore 21, nel Cortile di Palazzo Arsenale nell’ambito del Regio Opera Festival, anteprima delle recite di martedì 5 giovedì 7 e domenica 10 luglio.
Dopo la “Cavalleria rusticana” di Mascagni, la “Carmen” di Bizet, il terzo appuntamento con la rassegna estiva del Regio trasporterà il pubblico nella Roma papalina dell’Ottocento per raccontare una struggente storia di potere, di passione, di inganni. E lo fa con con l’Orchestra, Coro e Coro di voci bianche del Regio diretti da Stefano Renzani (Coro e Coro di voci bianche istruiti rispettivamente da Andrea Secchi e Claudio Fenoglio) e con un nuovo allestimento “fieramente”, come sottolineano dal teatro di piazza Castello, made in Regio. La firma è quella di Vittorio Borrelli, storico direttore di scena del Regio, che per la più verdiana delle opere di Puccini - Verdi stesso confessò al suo biografo che, se non fosse stato per l’età, avrebbe voluto essere lui a musicare il melodramma in tre atti su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa - ha creato una regia adatta ad un palcoscenico “estivo”. «I tre ambienti dell’azione scenica - spiega Borrelli - sono immediatamente identificabili per quanto stilizzati e in questi spazi si muovono i protagonisti, praticamente prigionieri del proprio ruolo, con una teatralità quasi da eroi e anti-eroi del cinema muto. Così la chiesa di Sant’Andrea della Valle fa da sfondo a una rappresentazione sacra, con il Coro che nel Te Deum che diventa esso stesso icona di Santi e Martiri; la stanza di Palazzo Farnese si trasfigura in una sorta di macelleria umana, per il godimento di uno Scarpia sempre in equilibrio tra lussuria e violenza. E infine Castel Sant’Angelo, dove si consuma l’ennesimo tradimento, e dove alla fine tutti sono vittime delle proprie passioni e dei propri impulsi incontrollabili». A dar voce e corpo a Floria Tosca, la cantante lirica disposta a tutto pur di salvare l’amato Mario Cavaradossi, giovane pittore rivoluzionario torturato e condannato a morte dal barone Scarpia per aver coperto la fuga dell’amico Angelotti, è Maria Agresta. La affiancano Giorgio Berrugi, nei panni di Cavaradossi, e Elchin Azizov, in quelli di Scarpia. E fino a domenica prossima l’aria famosissima di “E lucevan le stelle” risuonerà su un palco con le scene disegnate da Claudia Boasso, i costumi di Laura Viglione e le luci di Christian Zucaro.
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