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18 Aprile 2021 - 07:59
L'allenatore del Torino Davide Nicola
Dalla mentalità kaizen alla citazione del vescovo di Pinerolo, Davide Nicola prosegue nel suo percorso tra sacro e profano. «Ha ragione quando dice che il mondo appartiene agli ottimisti, mentre i pessimisti sono soltanto degli spettatori - spiega il tecnico del Torino -e noi siamo consapevoli che le cose siano difficili, ma non dobbiamo mollare mai e lottare sempre: è questo che dà la spinta per ottenere il massimo». E i granata puntano a confermarsi: quattro punti nelle ultime due gare, ora c’è la Roma di Paulo Fonseca. Belotti e compagni non sono ancora riusciti a battere una big, oggi alle 18 ci proveranno contro i giallorossi allo stadio Olimpico Grande Torino.
Nicola, può essere la volta buona per vincere contro una delle prime della classe?
«Hanno qualità, hanno modificato il loro modo di giocare ed è un grande merito essere in semifinale di Europa League. Sappiamo chi incontriamo, ma in settimana ci siamo preparati al meglio: è una sfida che richiede un Toro energico, competitivo e attento. Vogliamo sfruttare questa partita».
C’è il rischio rilassamento dopo i recenti buoni risultati?
«No, e basta guardare la classifica. Vogliamo fare meglio, non dobbiamo fermarci proprio adesso: è come un bullone quasi a fine corsa, dobbiamo avere un costante progresso. Non viviamo di exploit perché è soltanto la continuità a darti consapevolezza e forza».
Cosa non dovrà mancare al suo Toro contro la Roma?
«Preferisco dire cosa dobbiamo metterci: dobbiamo rispettare il nostro avversario, ma hanno anche punti deboli. E noi abbiamo i nostri punti di forza, dobbiamo mettercelo in testa. Vogliamo dimostrare il nostro valore, a fine partita dovremo aver dato tutto».
Squadra che vince non si cambia?
«Sono la passione e la filosofia a non dover cambiare, ci sarà bisogno di tutti. Sono contento che Nkoulou migliori di settimana in settimana e che Singo abbia un atteggiamento voglioso e positivo, entrambi sono importanti sia che partano dall’inizio o che subentrino a gara in corso. E poi mi hanno colpito Lyanco e Baselli: hanno una voglia matta di rimettersi a disposizione. Daniele sente ancora qualche fitta alla caviglia, va gestito ma dal punto di vista della personalità può darci qualcosa in più».
In porta ci sarà Milinkovic.
«Ci fidiamo di lui, sta sfruttando l’assenza di Sirigu e a Udine ha dimostrato di avere grande freddezza. Non deve voler strafare, ma solo continuare: credo che debba dimostrare continuità. E una delle sue qualità più grandi è rappresentata dalla serenità».
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