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Il Tar smentisce l’Asl e il Toro gioca (lunedì). Stadi solo per 5mila

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La Lega trova nel Tar il miglior alleato. Ed è grazie al Tribunale Amministrativo Regionale che fa “scacco matto” all’Asl: da Piemonte, Campania e Friuli Venezia-Giulia arrivano tre vittorie, in Emilia va registrata una sconfitta. Così, Toro, Salernitana e Udinese terminano la quarantena e possono tornare a giocare, mentre il Bologna resta fermo ai box e la sfida contro il Cagliari è rinviata a data da destinarsi. Il Tar si è espresso in questa maniera perché, come si legge sul documento che accoglie il ricorso eseguito dalla Lega Serie A contro l’Asl, l’ordinanza dell’azienda sanitaria “appare illegittima a un primo esame sommario”. Il decreto richiama il d.l. del 30 dicembre il quale statuisce che al fine di impedire la paralisi delle attività lavorative, la quarantena precauzionale non si applica a coloro che, entro 120 giorni dal completamente del ciclo vaccinale o dopo la terza dose, hanno avuto contatti con soggetti positivi al Covid-19. Per tali individui è obbligatorio indossare la mascherina di tipo FFP2 fino al decimo giorno successivo al contatto ed effettuare un test rapido o molecolare alla prima comparsa di sintomi.

Ecco spiegata la situazione, ecco perché la prossima giornata di serie A si disputerà in nove campi su dieci (salvo dietrofront): l’unico stadio a rimanere chiuso sarà quello di Cagliari. Tra oggi e domenica si completerà la seconda giornata di ritorno, mentre va ancora definito il calendario dei recuperi delle gare non giocate nel giorno dell’Epifania. Atalanta-Toro Bologna-Inter, Fiorentina-Udinese e Salernitana-Venezia restano “sub iudice”, dunque il Giudice Sportivo ha rimandato ogni tipo di decisione o provvedimento per le formazioni che non si sono presentate.

La serie A può andare avanti, ma ci saranno ripercussioni per i tifosi. Per le partite in programma il 16 e il 23 gennaio, infatti, saranno consentiti soltanto cinquemila accessi negli impianti di tutta Italia, poi si dovrebbe tornare al 50 per cento. È questa la decisione per contrastare il fortissimo aumento dei casi di Covid-19 nel nostro paese, con la capienza che verrà nuovamente ridotta. E ci sono già polemiche, perché alla quarta di ritorno è in programma il big-match Milan-Juve e San Siro si sarebbe preannunciato sold-out al 50 per cento, come da ordinanza. Il provvedimento dei cinquemila accessi, però, non riguarderà il turno di campionato di oggi e nemmeno la Supercoppa tra Inter e Juve fissata per martedì al Meazza. La serie A cerca una quadra tra emergenza sanitaria e necessità di proseguire il torneo, un’altra data da cerchiare in rosso è mercoledì 12 gennaio: è il giorno del vertice tra Lega Serie A e Governo. E sarà una nuova giornata bollente.

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