In amichevole contro la Turchia, martedì sera con la maglia azzurra, è rimasto in campo 76 minuti, dimostrando di essere pienamente recuperato dall’infortunio. Giorgio Chiellini si candida dunque per una maglia da titolare anche domenica sera all’Allianz Stadium, quando a Torino sbarcherà l’Inter di Simone Inzaghi in un derby d’Italia più sentito che mai, vista la posizione di classifica delle due contendenti. Se Massimiliano Allegri lo inserirà nell’undici titolare, Giorgio Chiellini taglierà un doppio traguardo. Con 14 presenze, infatti, raggiungerà un mito come Giampiero Boniperti, primo bianconero in classifica per sfide collezionate in carriera contro l’Inter. Scendendo in campo, inoltre, dopo aver eguagliato un mito come il “Presidentissimo”, il numero 3 bianconero supererebbe un’altra grande leggenda della Juventus, ovvero Gaetano Scirea. 552 partite quelle giocate finora dal centrale toscano, che diventeranno 553 domenica sera al fischio di inizio di Irrati. Un vero e proprio onore per il capitano che da sempre ha in Scirea un esempio da seguire. «Due epoche diverse, la stessa passione - si leggeva sul sito bianconero qualche giorno fa a proposito di Scirea e Chiellini -: due capitani e simboli di un club nel quale hanno scritto pagine indimenticabili stabilendo un percorso non privo di punti di contatto». Tra i punti in comune di Scirea e Chiellini c’è l’età in cui tutto ha avuto inizio in bianconero. Entrambi, infatti, hanno fatto il loro esordio a 21 anni: Gaetano in Coppa Italia contro il Varese nel 1974, Giorgio prendendo il posto di Nedved nel 2005. Tutti e due, inoltre, sono diventati campioni d’Italia al loro primo anno a Torino. C’è un altro dato che accomuna le due bandiere bianconere. Scirea e Chiellini hanno un numero di gol simili: 32 Gaetano, 36 Giorgio. Segnare per loro non è altro che la firma d’autore sulla loro interpretazione del gioco. Scirea quando avanzava, con i suoi inserimenti, aveva la lucidità e il passo di chi ha iniziato a giocare da centrocampista. Chiellini, invece, incarna la potenza: spesso, in occasione delle palle inattive, colpisce e fa valere tutta la sua fisicità con gli avversari. I suoi gol: «Sono gol da urlo, feroci, implacabili», scrive ancora il sito bianconero. Scirea chiuse la carriera alla Juve nel 1988, dopo 14 anni. Chiellini, invece, potrebbe finire negli Stati Uniti, in Mls. Ha ancora un anno di contratto il centrale ma potrebbe intraprendere una nuova avventura prima di appendere le scarpe al chiodo.
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