Il primo gol è arrivato al quarto tentativo, anche se di fatto era la prima vera chance che gli veniva concessa. Pietro Pellegri è tornato ad esultare, la rete in Serie A gli mancava dal settembre del 2017: per uno scherzo del destino, anche all'epoca segnò proprio contro la Lazio e fu addirittura doppietta. E il classe 2001 sembra avere un conto aperto con le due romane, dal momento che le quattro marcature in carriera nella massima serie italiana sono arrivate contro biancocelesti (tre) e contro i giallorossi nel giorno dell’addio al calcio di Francesco Totti. Cinque anni dopo Sabato sera l’incornata che ha fatto sognare il Toro fino al 92’, prima della nuova beffa in pieno recupero che ha rovinato la notte di Pellegri: è stato proprio lui, infatti, a perdere il pallone che ha dato il via all'azione del pari di Immobile. «È giovane e deve ancora crescere, sono cose che succedono e lui deve migliorare sotto tanti aspetti» il commento del vice di Juric, Matteo Paro, in panchina per la squadra dell’allenatore. E il ragazzo, in queste ultime sei partite di campionato, attende altre occasioni.
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Dopo Belotti Si parlava di prima chance, ecco il minutaggio di Pellegri da quando è arrivato al Toro: 19 minuti all'esordio contro l’Udinese, 25 complessivi tra Cagliari e Milan, tutto il secondo tempo a Roma contro la Lazio. I granata hanno perso Belotti per un fastidio al flessore che andrà valutato, Pellegri si è fatto trovare pronto e alla prima palla gol da quando è sbarcato sotto la Mole ha timbrato. «Fisicamente sto bene, sto dando il massimo e cerco sempre di fare ciò che mi chiede il mister» ha dichiarato il classe 2001, che ora aspetta una chance da titolare. Tanto dipenderà dalle condizioni del Gallo, il quale aspetta di sapere gli esiti degli esami, ma Pellegri ha già scalato le gerarchie: Zaza è ormai fuori dal progetto, Sanabria sta rientrando soltanto adesso dopo i guai fisici. E dal finale di stagione passa anche il futuro di Pellegri, al momento in prestito con diritto di riscatto dal Monaco. Per l’acquisto a titolo definitivo servono tra i sei e i sette milioni di euro, ecco perché il Toro potrebbe avere il “dopo-Belotti” già in casa. In più, c’è il mentore Juric: proprio il tecnico lo lanciò nei grandi palcoscenici quando non era nemmeno maggiorenne. Per Pellegri può essere cominciata una nuova era in granata.
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