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C’è Germania-Italia, la carica di Mancini: «Dentro i più freschi»

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Roberto Mancini (foto: depositphotos)

L’ultimo sforzo di questo lungo tour de force cominciato il 1° giugno a Wembley contro l’Argentina. L’ultimo sforzo e poi arriverà il rompete le righe per le tante sospirate e agognate vacanze. L’Italia del ct Mancini affronta ancora una volta la Germania (stasera ore 20.45, diretta su Rai 1 - arbitra il romeno Kovacs) ma questa volta in terra tedesca, a Monchengladbach. Dieci giorni dopo l’1-1 di Bologna nel match di esordio della terza edizione della UEFA Nations League, l’Italia ritrova la Germania per quello che sarà la sfida di ritorno: «Metterò giocatori freschi - ha annunciato ieri Roberto Mancini in conferenza stampa - è l’ultima e non è facile. La Germania gioca bene, forse anche meglio rispetto al passato. Hanno tanti giocatori di talento e hanno un ottimo possesso palla. Tengono bene il campo, stanno alti, pressano: sono una delle squadre migliori». Intanto la nuova era azzurra inaugurata all’indomani del netto ko con l’Argentina nella “Finalissima” di Wembley, sta andando oltre le migliori aspettative. Nelle gare con Germania, Ungheria e Inghilterra si è vista infatti in campo un’Italia determinata, coraggiosa e soprattutto vogliosa di recuperare quel terreno perduto dopo la delusione per la mancata qualificazione al Mondiale di Qatar. «Sono stati giorni belli - il bilancio di questo lungo raduno - prima di tutto per lavorare. La squadra ha fatto cose ottime e ho visto dei ragazzi che possono avere un grande futuro. La sconfitta con l’Argentina mi è dispiaciuta, ma era la seconda volta dopo il match con la Francia di quattro anni fa in cui non abbiamo giocato bene e perso giustamente. Due partite in quattro anni ci possono stare». Nel frattempo il ct ha lanciato nove esordienti ottenendo da loro delle ottime risposte. «È fondamentale che i più giovani in questi 25 giorni si siano allenati con calciatori più esperti - ha spiegato il ct -. Possono essere migliorati a livello di personalità. Pensavo potessero fare un po’ più di fatica. Abbiamo fatto un buon lavoro, ma c’è tanto ancora da fare». Al lungo elenco degli esordienti mancano all’appello solo Scalvini, Luiz Felipe e Caprari: «Cercherò di far debuttare tutti e tre - ha annunciato il ct - anche perché crediamo molto in loro. Scalvini è molto bravo, tecnico, ha un bel fisico e può giocare in due ruoli. Deve solo fare esperienza, diventerà un grandissimo calciatore. Luiz Felipe può diventare importante così come Caprari, che è stato infortunato per 15 giorni». Accanto al ct uno dei più “esperti”, Giacomo Raspadori: «Per noi attaccanti il gol è la cosa più importante, viviamo per quello - ha detto l’attaccante del Sassuolo -. Sentiamo la responsabilità, ma la viviamo con equilibrio. Tanti di noi non hanno giocato insieme, queste partite ci portano più conoscenze».
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