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Italia, mai così tanti gol incassati dal ‘57: «Senza fuoriclasse»

Roberto Mancini

Roberto Mancini (foto Depositphotos)

Tempo di vacanze in casa Italia dopo la batosta di mercoledì sera contro la Germania. Ma anche tempo di bilanci. Dal 1° giugno al 14 giugno la nazionale di Roberto Mancini ha giocato contro Argentina, Germania, Ungheria, Inghilterra e ancora Germania, collezionando due sconfitte, due pareggi e una sola vittoria. Niente di trascendentale dal punto di vista dei risultati, ma in alcuni frangenti gli azzurri hanno regalato anche sprazzi di bel gioco, specie contro Ungheria e contro l’Inghilterra. Se la sfida contro l’Argentina a Wembley di fatto è stata l’ultima del gruppo storico che ha vinto lo scorso anno il Campionato Europeo («abbiamo chiuso un cerchio», aveva detto il ct dopo la sonora sconfitta rimediata contro i sudamericani), le altre quattro sfide sono servite a misurare le nuove leve, alcune delle quali (vedi il torinese Federico Gatti e la sorpresa Gnonto) non hanno mai messo piede in carriera nella Serie A italiana. «Quello iniziato qualche settimana fa è un nuovo percorso - ha scritto ieri sui social il commissario tecnico Roberto Mancini - che prevede cose fatto molto bene e altre meno. Bisogna ancora crescere nella consapevolezza, ma lo faremo tutti insieme da vero gruppo». Intanto, una sconfitta, così l’Italia non la vedeva dal lontano 1957. Gli azzurri hanno subito almeno 5 gol in un match per la prima volta dal 12 maggio 1957 contro la Jugoslavia nell’allora Coppa Internazionale (1-6). Statisticamente, va registrato che con il suo gol, Gnonto, è diventato il giocatore più giovane ad aver segnato in maglia azzurra. Secondo Marco Tardelli, però, non basta: «Italia? Ci manca un fuoriclasse, soprattutto nel reparto avanzato - ha detto il Campione del Mondo del 1982 -. Un giocatore che riesca a inventare un passaggio, non prettamente il numero 9. Poi, se non fai gol c’è sempre un problema, ma io ho fiducia in Scamacca, l’avevo anche in Immobile ma, se non segni, vieni criticato». «Mancini - ha continuato - sta facendo un ottimo lavoro, sta cercando di trovare giovani e l’ha fatto anche bene in alcuni casi. Bisogna avere pazienza e speranza di trovare un fuoriclasse come Totti, come Baggio o come Del Piero. Perché adesso non lo vedo ancora». «L’Argentina ha un certo Messi in squadra - ha concluso -. Ci possono stare anche queste partite. La Germania? Bella squadra».
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