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L’Italia fa tris a Tirana: la doppietta di Grifo per rimontare l’Albania

football UEFA Nations League match - Italy vs Hungary (portraits archive)

Roberto Mancini (Depositphotos)

Sembra Serie A, perché mezza Albania gioca dalle nostre parti e c’è anche il felice pensionato Edi Reja (dal 2023 arriverà Di Biagio) a far da contorno. Ma è un’amichevole che nulla toglie e nulla aggiunge all’annus horribilis di Roberto Mancini anche se almeno porta a casa un’altra vittoria. Il 3-1 è figlio della classe operaia, con Di Lorenzo e Grifo sul tabellino a giustificare appieno convocazione e titolarità. Per il resto, c’è ancora molta da lavorare pensando alle qualificazioni per gli Europei 2024 e alle finali di Nations League che attendono gli azzurri. E dire che per la prima mezz’ora c’è pure da divertirsi. Zaniolo grazia Berisha dopo una respinta del portiere granata (ancora per poco) su Raspadori e puntuale arriva la punizione, in tutti i sensi. Perché da un innocuo calcio piazzato sulla trequarti nasce il vantaggio albanese, con Ismajli a svettare indirizzando la palla sotto al traversa. Uno schiaffo salutare, perché nel giro di 6 minuti l’Italia la ribalta: Grifo pennella e Di Lorenzo di testa insacca. Ma poi tocca alla stella del Friburgo in Bundesliga mettersi in proprio con un rigore in movimento su assist di Raspadori. I ritmi però rimangono bassi e sonnolenti, interrotti solo dal brivido della rovinosa caduta di Tonali (finito in ospedale per fare dei controlli) che, sbilanciato da Bare, s’insacca a terra. Molto spavento, ma Pioli può respirare. Così entra Ricci che mette insieme 2 presenze in azzurro mentre nella ripresa tocca anche a Fagioli, per par condicio torinese, lui sì al debutto assoluto. La noia da lì alla fine è interrotta da tre traverse, quelle di Grifo da una parte, Uzuni e Bajrami dall’altra, e dal bis di Grifo che non può esimersi lasciato completamente libero al centro dell’area, anche se sceglie una soluzione molto elegante. Il presente si chiama Scalvini, che non deve dannarsi l’anima, e Pafundi, che non è ancora pronto. Il futuro è un’incognita. Ma intanto domenica ci sarà l’Austria a Vienna.
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