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Juve, Locatelli scalda i motori: «Del Piero? Genio, un idolo»

Locatelli
Conto alla rovescia verso il rientro. Appuntamento alla Continassa il 6 dicembre. Tra coloro che si raduneranno al J Center ci sarà anche Locatelli che in una intervista a “La Provincia” ha parlato a tutto campo: «C’è stato un periodo - ha ricordato - in cui non riuscivo più a esprimermi ad alto livello. Ed è stato proprio in quei momenti che gli insegnamenti ricevuti mi hanno aiutato, di testa, a non finire nel tritacarne. Il calcio, del resto, è fatto così: fai bene una domenica e sei il più forte di tutti, fai male un’altra e ti sfondano. E allora tu devi saper mantenere l’equilibrio. Questo è il segreto per il quale ringrazio mamma e papà».

Fondamentale la famiglia ma anche gli allenatori avuti in carriera: «Brocchi - ha ricordato - è stato quello che mi ha lanciato e quindi è nel mio cuore. Con Montella ho trovato continuità, con Gattuso ho cominciato a non giocare tanto, ma c’erano tante colpe mie. Tra l’altro lui è un mister che sa tirare fuori tutto da un giocatore. Quello al quale ho voluto più bene è De Zerbi che mi ha cambiato la vita. Quanto ad Allegri, lo stimo per le vittorie che ha conseguito in carriera. Ma è il mio attuale allenatore e non mi posso spingere oltre nell’incensarlo. Non sarebbe corretto».

Sullo sbarco alla Juve, sua squadra del cuore fin da ragazzino: «Chi mi conosce - ha detto - sa che sono juventino della nascita, così come il resto della mia famiglia, e mi ricordo che avevo detto a quello che è sempre stato il mio procuratore che un giorno avrei dovuto diventare un giocatore bianconero. Appesi alle pareti della mia cameretta a Galbiate ci sono ancora i poster dei giocatori bianconeri del tempo. Oggi? È una responsabilità perché so di avere delle potenzialità e so cosa pensa la società di me. È dunque una dimostrazione continua e spero di essere sulla strada giusta». Infine gli idoli: «Del Piero innanzitutto - ha concluso -. Un genio. E pure Nedved».
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