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IL FUTURO DEI BIANCONERI

Una voce da Londra: la Juventus apre alla cessione di una quota di minoranza

Secondo l'agenzia Reuters la possibilità sarebbe concreta ma Exor smentisce: "Non ci sono stati incontri"

Vendere una quota di minoranza della Juventus non sarebbe più un tabù.

L'agenzia Reuters, da Londra, ha lanciato la notizia su un rumors che gira nella City: da parte della proprietà, ci sarebbe una "maggiore disponibilità ad ascoltare" offerte sul futuro della juventus. "La Vecchia Signora - sottolinea la Reuters - sta affrontando problemi fuori dal campo e costi vertiginosi" e anche per questo i rappresentanti degli Agnelli sono stati "più aperti nelle ultime settimane ad ascoltare idee sul suo futuro finanziario"  compresa "anche la possibilità di un partner di minoranza" avrebbero confermato ben cinque differenti fonti alla prestigiosa agenzia stampa. Le stesse fonti che hanno poi sottolineato che comunque non sarebbe nulla che implichi "un imminente cambio di posizione", sottolineando che "ogni possibile decisione arriverà solo quando ci sarà chiarezza sulle nubi contabili e giudiziarie che incombono sul club".

Gli Agnelli, che guidano la Juventus da quasi un secolo, possiedono il 64% attraverso Exor, la holding gestita da John Elkann che distribuisce dividendi tramite la sua casa madre a diverse decine di membri della famiglia. E alla Exor è anche stato chiesto un commento a queste indiscrezioni: "Il nostro impegno nei confronti della Juventus è invariato e non ci sono stati incontri", ha detto un portavoce alla richiesta di commento. "Qualsiasi suggerimento contrario è totalmente privo di fondamento, fuorviante e inteso solo a creare incertezza".

La Juventus ha incassato 700 milioni di euro (771 milioni di dollari) in contanti dagli azionisti negli ultimi quattro anni, circa due terzi dei quali provengono da Exor. Nonostante l'esborso, la Juventus non è riuscita a sfatare la maledizione della Champions League e "tre delle fonti hanno affermato che sono necessari investimenti più significativi per rendere il club competitivo a livello europeo, ampliando al contempo la sua portata commerciale globale".

Elkann ha precedentemente negato che la Juventus, che ha registrato l'ultimo utile netto nel 2016-2017 ma ha perso più di 600 milioni di euro negli anni successivi, possa aver bisogno di più liquidità. Tuttavia, il club ha previsto un altro anno di perdite e ha 180 milioni di euro di debito in scadenza entro la fine di giugno del prossimo anno

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