Toro, da certezza a punto interrogativo: la difesa rischia la rivoluzione. Ecco perché

E’ la certezza di oggi, ma anche il punto interrogativo di domani: la difesa del Toro rischia una rivoluzione totale. Tutto, o quasi, dipenderà dai risultati e dall’Europa, traguardo al quale è legato anche Juric, però è inevitabile che in via Viotti comincino a guardare un po’ più avanti di giugno. Perché la situazione non è così semplice, a partire proprio dalla posizione di classifica della squadra e dalla concorrenza per la zona coppe.

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"Il mio sogno è giocare la Champions" ha cominciato a dichiarare Buongiorno, uno che l’anno scorso è rimasto nonostante il pressing dell’Atalanta ma tra qualche mese tornerà ad essere in bilico. Anche la possibilità più che concreta di disputare l’Europeo con l’Italia non farà che aumentare la valutazione del suo cartellino, così come le tentazioni di cessione da parte del presidente Cairo.

Poi ci sono due giocatori in scadenza di contratto, Djidji e Rodriguez: il primo aveva firmato per un altro anno per espressa richiesta di Juric ma l’operazione si è rivelata infelice con il giocatore che è rimasto a lungo ai box (e ci resterà per un altro mese), per il secondo sono in aumento le percentuali di divorzio in quanto non si registrano trattative per proseguire insieme. E se Sazonov è ancora troppo acerbo, per Lovato e Masina bisognerà discutere del riscatto rispettivamente con Salernitana e Udinese, ma potrebbe restare soltanto il classe 1994.

Non ci siamo dimenticati di Schuurs, è inevitabile che per l’olandese serva un discorso a parte e più approfondito. Il ventiquattrenne prosegue nel suo lungo iter riabilitativo cominciato a metà ottobre dopo la rottura del legamento crociato, il rientro non avverrà prima della prossima stagione. E bisognerà vedere come reagirà ai primi lavori in campo, valutando se riuscirà a sostenere la preparazione estiva insieme al resto dei compagni. Schuurs è destinato a rimanere al Toro, anche perché dopo un infortunio del genere sarà difficile ricevere offerte irrinunciabili, ma le tempistiche del suo rientro sono ancora un punto interrogativo. Proprio come tutta la retroguardia granata.

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