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ARRIVA IL MONZA
29 Marzo 2024 - 11:33
Il tecnico del Torino, Ivan Juric
Dall’incubo retrocessione al sogno Europa, Ivan Juric spera ancora nel grande salto. Eppure, anche in questa stagione ha temuto il peggio: «Dopo nove giornate vedevo tutto nero, mai mi sarei aspettato di essere qui a questo punto del campionato» ha spiegato alla vigilia della sfida contro il Monza, un altro snodo fondamentale nella corsa alle coppe. Il Toro può ancora guardare in alto a patto di disputare un finale di stagione praticamente perfetto, nella speranza che anche la sfortuna si giri dall’altra parte. Per il momento, però, al Filadelfia si continuano ad incrociare le dita in chiave infortuni: bisogna valutare Buongiorno, ha subito una botta alla spalla e non è al meglio. Ma il canterano vuole stringere i denti, anche perché per sognare l’Europa c’è bisogno di tutti.
Juric, come sono state andate due settimane di pausa?
«C’è chi ha giocato troppo e chi troppo poco, ma sono contento perché tutti i miei ragazzi hanno fatto bene con le rispettive nazionali. Abbiamo potuto lavorare con il gruppo riunito soltanto da giovedì, devo ancora valutare qualche situazione: Buongiorno ha preso un colpo alla spalla, Gineitis è tornato da poco e Sanabria si è preso una settimana per fare cure e terapie per il tendine».
Quindi quali saranno le scelte di formazione?
«Non ho ancora deciso, ma l’importante è proseguire sulla strada degli ultimi mesi: c’è bisogno di tutti e che tutti si sappiano adattare, come Vojvoda che a Udine ha giocato nei tre di difesa e ha disputato una grande partita. Anche Okereke aveva giocato poco ma ha dato risposte importanti, sono tutte opzioni valide. E poi torna Tameze, sta bene e può essere a disposizione».
Quanto vale la sfida contro il Monza?
«Dopo nove partite vedevo tutto nero e gli obiettivi erano diversi, mai mi sarei aspettato di essere qui per come eravamo partiti e invece possiamo lottare per traguardi prestigiosi. D’ora in avanti tutte le partite diventano importantissime».
Sente che il Toro è pronto per affrontare queste pressioni?
«Penso che le pressioni vere fossero tre anni fa, quando Immobile calciò il rigore (poi sbagliato con la squadra di Nicola che si salvò in extremis, ndr). Noi dobbiamo viverla bene: non pensavo di essere qui, dobbiamo affrontarla con voglia e grinta, senza pressioni».
Chi è più attrezzato tra voi e il Monza?
«Dipende dai punti di vista. Io sono contento dei miei, ma poche stagioni fa il 90 per 100 della squadra lottava per salvarsi. Siamo un’ottima squadra, ma alcuni anni fa alcuni giocatori erano considerati brocchi: penso a Vojvoda, Buongiorno, Rodriguez, Vanja...Il Monza ha una squadra esperta con giovani talenti che fanno bene, inoltre c’è Palladino che li allena in modo fantastico. Se sono davanti a noi, vuol dire che hanno fatto meglio di noi».
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