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GIORNATA GRANATA
03 Luglio 2024 - 18:41
Il presidente del Torino, Urbano Cairo
A queste cifre, è impossibile dire di no. Il Toro sta centrando un doppio colpo, anche se in uscita: Alessandro Buongiorno è ormai ad un passo dal Napoli, Ivan Ilic si sta convincendo ad accettare la proposta dello Zenit San Pietroburgo. E nelle casse del club di Urbano Cairo può entrare una cifra monstre, da circa 60 milioni di euro. Perché con i partenopei si va verso l’accordo intorno ai 35 milioni di euro più bonus, mentre con i russi si parla di un’operazione intorno ai 25 milioni.
Entrambe le trattative sono procedute spedite nelle ultime ore, pur con una sostanziale differenze: tra il Napoli e Buongiorno manca ancora il sì del patron granata, tra lo Zenit e Ilic restano alcuni dettagli da risolvere che riguardano proprio il calciatore. Perché per Cairo sarebbe tutto fatto, considerando anche che centrerebbe una plusvalenza di 10 milioni nonostante un investimento importante da 15, mentre va ancora convinto il serbo. Non tanto per quel che riguarda la destinazione, con la Russia che stuzzica Ilic, quanto per le richieste del classe 2001, per ora distanti dalla proposta del club di San Pietroburgo. Tutto fa presumere, però, che si vada verso la fumata bianca, così come anche per Buongiorno sono stati fatti passi in avanti: il suo agente ha di fatto trovato l’accordo con il presidente De Laurentiis, ora la palla passa a Cairo che però può centrare un +35 milioni di euro visto che il ragazzo è cresciuto in granata. Si viaggia velocemente verso l’accordo tra totale, mentre il nuovo tecnico Paolo Vanoli comincia a pretendere acquisti.
La situazione in vista del raduno di lunedì, infatti, è tragica per quel che riguarda la difesa: senza Djidji e Rodriguez, con Buongiorno in partenza e con Schuurs ancora fermo ai box almeno fino a ottobre, gli unici centrali di ruolo che avrà a disposizione sono Masina e Sazonov, oltre al classe 2004 Dellavalle e al rientrante N’Guessan, in campo per 5 minuti in sei mesi con la Ternana retrocessa in C. Vanoli si aspetta una sterzata a stretto giro di posta: non solo per quel che riguarda le cessioni, ma anche per gli innesti.
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