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Il duro sfogo di Imane Khelif: "Combatterò sul ring, combatterò nei tribunali..."

La pugile algerina difende la sua integrità e annuncia battaglia legale contro l'Iba

Il duro sfogo di Imane Khelif: "Combatterò sul ring, combatterò nei tribunali..."

Imane Khelif (foto LaPresse)

QUI SOTTO IL SONDAGGIO DI TORINOCRONACA

“Combatterò sul ring, combatterò nei tribunali e combatterò davanti agli occhi del pubblico finché la verità non sarà innegabile”. Questo è uno dei passaggi dello sfogo di Imane Khelif, pugile algerina, esclusa (almeno secondo l’Iba) dai Mondiali del prossimo marzo in Serbia. "Per otto anni ho combattuto per realizzare i miei sogni, otto anni di sacrifici, disciplina e perseveranza per stare sul palcoscenico olimpico e rappresentare il mio paese con orgoglio. Il posto me lo sono guadagnato e continuerò ad affrontare con fermezza ogni tipo di sfida": inizia così la nota divulgata via Instagram della medaglia d'oro di Parigi 2024.

Dopo le ultime polemiche che l'hanno vista coinvolta, suo malgrado, a proposito di una sua presunta mancata ammissione ai Mondiali Iba, manifestazione alla quale peraltro l'olimpionica di Parigi non ha mai pensato di partecipare. "Per due anni – ha continuato -, ho preso la strada giusta mentre il mio nome e la mia immagine sono stati usati, senza autorizzazione, per promuovere agende personali e politiche attraverso la diffusione e la disseminazione di bugie infondate e disinformazione - ha continuato Khelif -. Ma il silenzio non è più un'opzione".

Poi sottolinea che "L'International Boxing Association (Iba), un'organizzazione con cui non sono più associata e che non è più riconosciuta dal Comitato Olimpico Internazionale, ha fatto ancora una volta accuse infondate, false e offensive, usandole per promuovere il loro evento. Si tratta di una questione che riguarda non solo me, ma i principi più ampi di equità e di due processi nello sport."

La reazione della pugile algerina, che annuncia un'azione legale, è che "Ho già vissuto in passato delle avversità. Ho perso nella mia prima apparizione olimpica. Ho perso nelle competizioni dilettantistiche. Sono stata spedita a terra più volte di quante ne possa contare. Ma non sono mai rimasta giù. Ho combattuto ogni battuta d'arresto, ogni falsa accusa, ogni tentativo di cancellarmi. E ho vinto. Ogni ostacolo ha solo rafforzato la mia determinazione. Continuerò a competere con onore e integrità". Ecco allora che "Il mio team sta esaminando attentamente la situazione e adotterà tutte le misure legali necessarie per garantire che i miei diritti e i principi di una concorrenza leale siano rispettati. Coloro che sono responsabili di queste azioni - ha precisato - devono essere chiamati a rispondere del loro operato e noi cercheremo tutti i mezzi legali disponibili per garantire che prevalga la giustizia. Non andrò da nessuna parte. Combatterò sul ring, combatterò nei tribunali e combatterò davanti agli occhi del pubblico finché la verità non sarà innegabile". Infine il ringraziamento "Ai miei sostenitori, grazie per essere al mio fianco. Rimango concentrato, determinato e pronto a continuare a rappresentare il mio paese e il mio sport al massimo livello".

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