Paolini lotta, ma trionfa Swiatek: a Cincinnati l’Italia si ferma a un passo dal titolo

Niente titolo per l’Italia nella finale femminile del Masters 1000 di Cincinnati, ma arriva comunque un segnale importante: Jasmine Paolini, protagonista di una settimana straordinaria, si arrende solo in finale alla numero uno del seeding Iga Swiatek, che vince 7-5, 6-4 in 1h47’ di gioco tornando al numero 2 del mondo.

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L'azzurra parte fortissimo e sorprende la polacca con un immediato allungo sul 3-0, approfittando di un avvio falloso di Swiatek. La campionessa polacca ritrova però ritmo e solidità dal fondo, rimonta e strappa il servizio decisivo sul 5-5, chiudendo il primo set 7-5. Spettacolo puro nel secondo, con scambi intensi e grande aggressività da parte della Paolini, che regala al pubblico uno strepitoso passante di dritto diventato la cartolina del match. Ma il caldo e le fatiche accumulate (durissimo il successo del giorno prima contro la Kudermetova) affiorano nel finale: sul 4-4 arriva l’allungo decisivo di Swiatek, che chiude 6-4.

Pur sconfitta, Paolini lascia Cincinnati con il sorriso. È la sua terza finale dell’anno dopo gli exploit al Roland Garros e a Roma, e grazie a questo risultato sale alla posizione n.8 del ranking WTA, entrando di diritto tra le teste di serie più alte agli US Open (al via a New York a fine mese).

Durante la premiazione, Jasmine – applauditissima – si complimenta con Swiatek ma trova il tempo anche per un pensiero per Jannik Sinner, costretto al ritiro in finale: «Gli auguro di riprendersi presto, sono sicura che lo rivedrete ancora tante volte contro Alcaraz».

Swiatek ha sorriso divertita: «Che discorso Jasmine… non so più cosa dire!». Una battuta che conferma: Paolini ha perso la finale, ma ha ritrovato sensazioni da grande protagonista. Ora la sfida si sposta a Flushing Meadows, dove l’Italia sogna altri colpi a stelle e strisce.

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