Ferrari svelata il 23 gennaio, Vasseur: «McLaren o Red Bull davanti? Nessuno lo sa»

Affidabilità, ancora prima delle prestazioni: è questa la parola chiave in casa Ferrari, anche perché la prossima sarà una stagione imponderabile per tutti. Il cambio epocale del regolamento, il pasaggio ad un motore che bilancio perfettamente termico ed elettrico, le nuove benzine. Tante incognite che valgono per tutti ma che a Maranello pesando il doppio, specialmente dopo una stagione fallimentare come quella appena conclusa.

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Il primo esame arriverà a fine gennaio, quando dal 26 al 30 tutti i team avranno tre giorni a testa sulla pista di Montmelò per fare le ultime verifiche tecniche sulle loro monoposto. Collaudi a porte chiuse, mentre i tifosi potranno cominciare a sognare con i veri test in Bahrain dove dall’11 al 13 febbraio e dal 18 al 20 dello stesso mese sarà possibile toccare monoposto e tempi con mano.

Intanto tutti i team preparano le presentazioni ufficiali, anche se con differenze importanti. La nuova Ferrari sarà svelata a Fiorano il 23 gennaio, quattro giorni dopo la prezsentazione ufficiale delle Ducati 2026 tanto per restare in tema motoristico. Lo stesso giorno toccherà anche ad Alpine e Haas mentre il 15 gennaio la Red Bull e la Racing Bulls sveleranno solo la livrea e la Aston Martin disegnata per la prima volta da Adrian Newey sarà presentata il 9 febbraio.

La parola d'ordine per le Rosse è volare basso, come ha confermato di recente anche Fred Vasseur alla festa di fine anno per la Scuderia: «Al momento siamo concentrati sul nostro progetto e lo stiamo sviluppando. Stiamo spingendo al limite e stiamo cercando di fare del nostro meglio, e sicuramente più tempo dedichi al progetto, migliore sarà il risultato. In realtà non so se McLaren, Red Bull o Alpine saranno davanti a noi. Questo nessuno lo sa, e penso che la cosa più importante sia non perdere tempo a cercare di capire se gli altri sono davanti o dietro».

Il via della stagione sarà in Australia, ma «questa stagione non finirà sicuramente a Melbourne. Non importa se siamo primi o decimi, ma sarà una lunga strada fino alla fine, per tutti».