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Pep Guardiola, allenatore del Manchester City (Fonte: Depositphotos)

AGIO «Non si tratta di risultati raggiunti dopo sei o sette anni, si tratta di vedere se sei a tuo agio. Ed è difficile trovare quello che ho qui come allenatore» Pep Guardiola non vuole essere stressato sul futuro

CHIAMATA «Per Messi è l’ultima chiamata: ora o mai più. L’Argentina è un’ottima squadra, dobbiamo osservarla alla prova dei fatti. Può fare tutto così come può fare nulla. È molto italiana, nel senso che tanti giocatori arrivano dalla Serie A. Da chi mi aspetto di più? Diciamo che un attacco formato da Di Maria, Messi e Lautaro non è male. Sempre che tutti stiano bene. Rischio chiamare Lukaku per il Belgio? Credo di sì. Non gioca da molto tempo, ha un fisico possente, ci mette parecchio prima di entrare in forma» Arrigo Sacchi fa le carte al prossimi Mondiali

FAME «A Conte dico grazie. Mi ha regalato un ruolo fondamentale. Credo che i primi tre anni, parlando personalmente, siano stati di crescita, di miglioramento gara dopo gara. Gli ultimi due, invece, non sono stati soddisfacenti. Penso che quella Juve avesse perso un po’ di fame, di rabbia. Mi ha cambiato. Qui si va al massimo. Kane e Son dal vivo fanno paura. Champions? La sfida con il Milan si deciderà in mezzo» La rinascita dell’ex centrocampista della Juventus di Rodrigo Bentancur al Tottenham è chiara
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