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Pretty Woman a teatro: «Vivian e la rivoluzione nel nome delle donne»

pretty woman

Se chiedete ai protagonisti del musical tratto dal film cult di Garry Marshall come si fa a sostenere il confronto con i protagonisti della pellicola, due icone come Richard Gere e Julia Roberts, rispondono: «Non si fa proprio. Si prova a non imitarli, si lavora in un’altra direzione, cercando di mettere in luce le caratteristiche, le peculiarità dei personaggi descritti nel film». Così hanno fatto Thomas Santu e Beatrice Baldaccini, rispettivamente nel ruolo di Edward Lewis, affascinante uomo d’affari e della giovane prostituta Vivian Ward, nel musical “Pretty Woman”, lo spettacolo prodotto da Stage Entertainment che da due anni sta registrando il sold out in molti teatri d’Italia - con più di 80 mila biglietti venduti è stato lo spettacolo teatrale che ha avuto il maggior successo al botteghino nel corso del 2021 - e che ora approda al Teatro Colosseo di Torino. La favola romantica che ha fatto sognare intere generazioni andrà in scena da giovedì 12 gennaio a sabato 14 nell’adattamento a quattro mani firmato da Garry Marshall e Jonathan Lawton, rispettivamente regista e sceneggiatore della pellicola cinematografica campione di incassi. La regia è di Carline Brouwer con la regia associata di Chiara Noschese. Tutto italiano l’allestimento, originale, invece, la musica scritta da Brian Adams e dal suo co-autore Jim Vallance, che spazia dalle canzoni pop a canzoni romantiche. Senza dimenticare la famosissima “Oh, Pretty Woman” successo mondiale di Roy Orbison. Venti artisti, tra questi anche Christian Ruiz nei panni di Happyman, un nuovo personaggio ispirato al ragazzo di colore del film, una sorta di voce narrante che a volte, invece, entra a far parte della vicenda, e una band dal vivo di sei musicisti diretti da Andrea Calandrini faranno, dunque, rivivere sul palco uno dei più grandi successi cinematografici. «Naturalmente qualcosa cambia rispetto al film - spiega Santu -, alcune cose non ci sono, come la macchina, la Lotus Esprit turbo, uno status symbol, ma gli elementi iconici non mancano, come la vasca, lo shopping, la collana, l’opera. Sono ingredienti leggermente diversi, ma sono gli stessi di Broadway (dove il musical ha debuttato nel 2018, ndr.). La storia è la stessa». Non una semplice storia d’amore. Per la Baldaccini quella di Pretty Woman «è anche una storia di emancipazione femminile. Infatti, il punto di forza del mio personaggio è che non ha paura». L’impronta personale che la regista Brouwer ha voluto dare alla storia è proprio la figura di Vivian, una donna forte, capace di prendere in mano il suo destino e di cambiarlo.

È dedicato soprattutto al pubblico femminile, infatti, l’augurio della regista: «Sogniamo che Vivian possa cambiare un po’ la tua vita e che quando torni a casa farai quel passo che hai sempre voluto fare ma non hai mai osato».

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