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il lutto

Addio a Rudy Ruzza, il bassista degli Statuto

Il musicista è stato trovato questa mattina senza vita nel suo appartamento. La band: "Non abbiamo parole, solo dolore"

Rudy Ruzza

Il bassista dal cuore granata

Nella notte è venuto a mancare Rudy. Non abbiamo parole, solo dolore”. E' il messaggio straziante postato questa mattina sulla pagina ufficiale degli Statuto per annunciare la scomparsa del loro storico bassista, Rudy Ruzza, 61 anni. Il musicista è stato trovato poche ora fa in casa senza vita, si stava curando da un brutto male, "sembrava andasse tutto bene nonostante la chemioterapia", spiegano i compagni di sempre "è morto nel sonno". Con Rudy se ne va un pezzo di cuore della band e certamente questo triste fatto condizionerà il suo futuro. Quasi quarant'anni insieme non sono pochi. Tanti i messaggi di cordoglio apparsi sui social, specie da parte dei "fratelli granata", e in queste ore si stanno moltiplicando."Rudy Ruzza è sempre stato fatalista, e sull’argomento ci abbiamo sempre riso su", ha scritto Francesco Venuto, il manager della band.

Rudy è colui che insieme a Oscar, Giovanni, Gigi, Enrico, Marco, Tiziano ha fatto parte del gruppo Mod più famoso d'Italia  fin quasi dall'inizio. Fondata nel 1989, infatti, sostituì Ezio Bosso nel 1989. Primi in assoluto in Italia a suonare ska e con testi in italiano, gli Statuto pubblicano il primo album nel 1988 per la Toast rec. dal titolo "Vacanze" e nel 1990 il mini-lp "Senza di lei", sempre per la Toast rec., dove come ospite suona l’Hammond il celebre James Taylordei JamesTaylorQuartet. Nel 1991, gli Statuto approdano alla major Emi che pubblica il singolo "Qui non c'è il mare", e nel 1992 raggiungono il massimo della popolarità nazionale grazie alla partecipazione al Festival di Sanremo con il brano "Abbiamo vinto il Festival di Sanremo", che si piazza in finale nella manifestazione canora e raggiunge immediatamente la hit-parade dei singoli dove rimane per ben due mesi.

(con collaborazione di Sara Sonnessa)

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