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“Picasso Rendez-vous” per i 50 anni dalla morte del maestro

Il pittore spagnolo scomparve l’8 aprile del 1973 a Mougins all’età di 91 anni

Pablo Picasso

Pablo Picasso nella foto di Paul Popper, Paul Popper Collection. GettyImages 1961

Un genio dell’arte illuminerà l’autunno espositivo torinese e lo farà con un imperdibile “appuntamento” a Palazzo Saluzzo di Paesana. Si intitola “Picasso Rendez-vous” la rassegna che si inaugurerà il 12 ottobre prossimo nei saloni settecenteschi di via della Consolata 1 bis dedicata al maestro del Cubismo, all’autore di “Les demoiselles d’Avignon” e “Guernica”, per celebrare i cinquant’anni dalla sua scomparsa (Picasso morì l’8 aprile del 1973 a Mougins, all’età di 91 anni). Si tratta della seconda più grande collezione di arte grafica di Picasso mai esposta al mondo (dopo il Museo d’Arte Pablo Picasso di Munster).


C’è anche Torino nel calendario ufficiale delle commemorazioni programmate dal “Picasso Celebration 1973-2023”, il comitato nato in cooperazione tra Francia e Spagna sotto la regia di Cécile Debray, presidente del Musée Picasso Paris, e Bernard Ruiz-Picasso, nipote dell’artista, che ha dato vita, già da alcuni mesi, a oltre sessanta mostre ed eventi in Europa e Nord America. Esposta per la prima volta a Bruges, la mostra torinese, organizzata da Radar Eventi Culturali, Extramuseum e Ptk Piemonte ticket, con la collaborazione ufficiale dell’Administration Picasso, è tra le pochissime iniziative programmate in Italia.

Selezionate da Jean Christophe Hubert e completate da un percorso fotografico curato da David Lawrence di Templar de Presse, si potranno ammirare fino al 14 gennaio 2024 oltre 300 opere di Picasso e del suo entourage, tra cui Jean Cocteau, Dora Maar, Froncoise Gillot, frutto di prestiti di 8 collezionisti francesi e belgi. Il percorso si snoda attraverso i temi cari all’artista, come il balletto, i ritratti, la Spagna, la decostruzione delle forme, le illustrazioni di libri e la pace, di cui fu un fervente difensore. Fotografie, litografie, ceramiche, sculture, incisioni e pitture testimoniano la creatività e la poliedricità degli interessi del più prolifico degli artisti, colui che alla sua morte lasciò in eredità oltre 40 mila opere - per mostrarle tutte insieme, aveva detto il fratello Claude al termine dell’inventario, «ci sarebbe voluto “l’intero Empire State Building”».

«Come curatore della mostra - afferma Hubert - sono molto orgoglioso di presentare lo spirito creativo dell’artista anche nei confronti delle arti grafiche. Questo aspetto spesso trascurato riassume tuttavia in modo perfetto la conclusione dell’immensa eredità artistica lasciata da Picasso nel 1973».


Un’arte, quella grafica, particolarmente amata da Picasso che già nei primi decenni del Novecento iniziò ad esplorare le varie tecniche, inventandone anche di nuove. Dopo Torino la mostra andrà a Instanbul e poi a Parigi.

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