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Palazzo Mazzetti

Caravaggio in mostra ad Asti: ecco la prima Natura Morta della storia dell'arte

La famosa Canestra di Frutta al centro dell'esposizione che si apre il 25 novembre

La Canestra di Caravaggio

La Canestra di Frutta firmata da Caravaggio

La Natura Morta, un genere diventato così popolare nella storia dell’arte, da fare, ormai, parte della cultura quotidiana. Ma, non tutti probabilmente sanno, che esiste un primo esempio di questo oggetto ricorrente del disegno che porta la firma niente di meno che di Caravaggio. Fu proprio il Michelangelo Meresi (questo il vero nome dell’artista precursore del Barocco) il primo a dipingere tra il 1597 e il 1600 una natura morta. Si tratta della bellissima “Canestra di frutta”, un’opera che racchiude in sé il meglio dei tratti caravaggeschi, i suoi colori, le sue ombre. Un’opera di immenso valore che da sola vale tutto il prezzo del biglietto della mostra dal titolo, appunto, “La Canestra di Caravaggio. Segreti ed enigmi della Natura Morta” che si aprirà il 25 novembre (fino al 7 aprile) negli spazi di Palazzo Mazzetti di Asti.


Un evento, uno dei più importanti dell’anno, reso possibile grazie al prezioso prestito della Pinacoteca Ambrosiana di Milano dove l’opera è custodita dal 1607 quando il Cardinale Federico Borromeo, che la ricevette da Caravaggio, la volle donare alla città.
L’esposizione, unica nel suo genere inutile sottolinearlo, è a cura dello storico dell’arte Costantino D’Orazio il quale racconta la nascita e l’evoluzione nel tempo della Natura Morta partendo, proprio, dalla Canestra di Caravaggio fino ad arrivare al Settecento. Oltre al capolavoro del milanese, in mostra ci saranno oltre venti preziose tele prestate da prestigiose collezioni private - come la collezione Pallavicini e la collezione Cremonini - e da vari e importanti musei (dalla Galleria Borghese alla Venaria Reale), esempi significativi appartenenti sia all’iconografia precedente alla Canestra sia dipinti dopo l’apparizione della “fiscella” di Caravaggio. Opere cariche di simbologie, significati e indizi, specchio di costumi, necessità, fantasie e ossessioni delle società tra Cinquecento e Settecento.

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