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L'EVENTO

La verità senza filtri di Alpozzi. «Una serata per smontare i miti»

Il dibatti aperto: 12 dicembre, ore 21.30, all'Asso di Bastoni

La verità senza filtri di Alpozzi. «Una serata per smontare i miti»

foto di Laura Moltisanti

A Torino venerdì 12 dicembre alle 21.30 presso l’Asso di Bastoni di via Cellini 22/a si terrà una conferenza di Alberto Alpozzi, reporter e saggista, che ripercorrerà la storia della colonizzazione italiana. L’evento si propone come un confronto aperto e libero, come sottolineato dallo stesso Alpozzi: «Le idee si fronteggiano con altre idee, non con il divieto di esprimerle».

Alpozzi ha sottolineato che «la negazione del confronto e della pluralità coesistono solo con il capriccio di avere ragione in assoluto, di essere dalla parte della ragione per diritto, senza possibilità di essere confutati».

Per l’Asso di Bastoni, Marco Racca, ha spiegato: «Una serata per smontare miti, ribaltare versioni comode e rimettere la verità al centro dove dovrebbe stare. Perché la Storia non è un giocattolo e non si manipola eliminando ciò che non piace». Una conferenza all’insegna dei documenti e la presentazione di fatti inoppugnabili e verificabili che smontano scientificamente pezzo per pezzo la narrazione di autori settari, falsi esperti e veri incompetenti che hanno disseminato l’editoria nazionale di informazioni fuorvianti quando non totalmente false.

Durante il dibattito l’autore presenterà alcune sue ricerche tra cui “Il faro di Mussolini” (Premio Hombres 2015) e la trilogia “Bugie Coloniali” (Premio Mameli 2024).

«Alberto Alpozzi – come dichiarò il presidente Enac, Maurizio Abbate, alla consegna del Premio Mameli – lo scorso anno ha smascherato le mistificazioni della mostra torinese “Africa. Le Collezioni dimenticate” obbligando i curatori e la direzione dei Musei Reali a fare marcia indietro, ammettere l’errore, chiedere scusa e sostituire i pannelli».

Alpozzi presenterà infatti nuovi video e foto che «dimostreranno le bugie e le mistificazioni di chi ha elevato opinioni ad assoluti perenni operando rimozioni e cancellazioni a loro piacimento per alterare la storia degli italiani in Africa».

«Ho il desiderio - conclude Alpozzi - che qualcuno, dopo dieci anni che svolgo queste ricerche ed ho scardinato assoluti ideologici, si presenti con argomenti per motivare le scelte settarie con cui è stato instaurato un regime fatto di bugie e sottomissione intellettuale. Auspico un dibattito».

Chiude Racca: «Quando il dissenso non si discute: si punisce. Se vuoi sentire ciò che non “andrebbe” detto, ci vediamo all’Asso. Alla faccia dei nuovi partigiani del pensiero unico».

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