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Inalpi Arena
06 Aprile 2024 - 14:40
Gazzelle, amatissimo
«Ho lavorato a un nuovo show, a una nuova scaletta e spero di sorprendere. Come sempre, cercherò di fare qualcosa di diverso per offrire uno spettacolo sempre migliore, anche se continuerò ad avere il mio approccio intimo anche nei live», sono le parole di Gazzelle alla vigilia dell’atteso concerto (rigorosamente plastic free) in programma domani sera all’Inalpi Arena e andato sold out. I suoi live sono la testimonianza tangibile di un amore incondizionato, vero rituale collettivo che ha stregato in questi anni mezzo milione di persone. I fan sono già pronti a farsi trasportare dalle sue canzoni senza tempo, dai primi successi a quelli del suo suo ultimo album “Dentro”, già certificato platino. Un mondo particolare il suo, fatto di cantautorato e poesia, un universo che il grande pubblico ha potuto conoscere sul palco dello scorso Festival di Sanremo dove Gazzelle ha estasiato con la sua “Tutto qui”.
«Dentro” è un disco che scende molto in profondità dentro di me. La parte più grande di me è molto propensa alla malinconia e in generale alle sfumature di tutte le emozioni che esistono - continua Gazzelle -. Per questo motivo, in “Dentro” ho cercato di tirare le somme riguardo gli ultimi anni di vita che ho vissuto, anni densi di tante cose che ho cercato di racchiudere in 12 canzoni che credo esprimano al 100 per cento tutte le sensazioni che ho provato e quello che oggi sono io. “Dentro” è, sostanzialmente, un disco di domande: non sono più un ragazzino, ma non mi sento neanche un adulto. Cambiano i pensieri e le priorità. Comincio a conoscermi meglio, mi chiedo cosa conta davvero nella vita. Mi rendo conto che la vita è limitata ‒ prima non ci pensavo. E quindi: la sto sprecando, o la sto vivendo al massimo?».
E su Sanremo?...
«Questo è stato il mio primo Sanremo. Sono contento di come sia andato e di come stia andando soprattutto la canzone, che è stata accolta veramente molto bene dai miei fan e non solo. Quindi, insomma, anche se la prima cosa che ho pensato salendo sul palco dell’Ariston è stata “scappo”, oggi posso dirmi molto soddisfatto. Non avendo alcun tipo di velleità competitiva, non nutrivo troppe aspettative. Sono andato lì per vivere un'esperienza di vita nuova e per cercare di farmi conoscere da un pubblico che magari non aveva ancora avuto modo di conoscermi o con cui non ero riuscito ancora a comunicare. Per me Sanremo rappresenta l'Italia, in qualche modo. È una competizione che va avanti da 74 anni, questa cosa mi affascina tanto, mi piace l'idea di aver fatto parte di qualcosa di così storico e tradizionale, che in qualche modo rappresenta e ha rappresentato la storia di questo Paese. È un palco affascinante dove ci sono stati tanti artisti che stimo e che ho ascoltato tanto: da Vasco Rossi a Rino Gaetano, da Lucio Dalla a Sergio Endrigo e Luigi Tenco».
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