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Teatro Juvarra

La versione di Cochi: "Io e Pozzetto, vi svelo tutto"

Aneddoti, canzoni e persino magia per il comico ospite a Torino sabato 11 maggio

Cochi

Cochi Ponzoni sarà al Circolo Amici della Magia

«Mi ve mandi a Sanrem». L’aveva detto Lucio Fontana ad Aurelio Ponzoni e Renato Pozzetto, in arte Cochi e Renato, quando li aveva sentiti cantare al Club 64 di Milano. Sì, perché talent scout di questo duo comico, i Mara Maionchi dell’epoca, sono stati Lucio Fontana, Dario Fo, Dino Buzzati, Umberto Eco. «Sono stati loro i nostri sponsor - ricorda Cochi - . Sono stati quelli che nella Milano degli anni ‘50 si ritrovavano alla sera nelle osterie l’Oca d’Oro, Giamaica, Pino La Parete».

Un mestiere, il loro, coronato da una carriera sessantennale e che Cochi ripercorrerà sabato 11 maggio al Teatro Juvarra di Torino (ore 21) in una serata di aneddoti, canzoni, magie, organizzata dal Circolo Amici della Magia. Special guest gli illusionisti Luca Bono, Edoardo Pecar, Marco Aimone e Pino Rolle.

«Non parlerò solo della mia carriera - sottolinea l’attore milanese - , anche della mia vitacondensato nel libro scritto con Paolo Crespi “La versione di Cochi”».
C’è un legame speciale con il Circolo Amici della Magia?
«Sono da tempo socio onorario. Io sono un appassionato di questo mondo, mi piace l’atmosfera. Ho molti amici prestigiatori, come Raoul Cremona, il mago Forrest».

Cochi e Renato sembra un binomio indissolubile, ma a un certo punto il vostro sodalizio si è interrotto.
«Perché all’apice della nostra carriera i registi di cinema ci proponevano dei film dove lavorare in coppia, noi, invece, volevamo fare ognuno la sua strada. La nostra è stata una separazione consensuale e fortunata, che mi ha portato, tra l’altro, a lavorare con Alberto Lattuada in “Cuore di cane”. Ci siamo poi, riuniti nel 2000 per una serie televisiva, “Nebbia in Val Padana” e abbiamo fatto tour in teatro fino al 2014. Siamo molto amici, siamo cresciuti insieme».

Come nascevano gli sketch?
«Il nostro non senso prendeva spunto dalle frasi che sentivamo in giro, nei bar, nei supermercati. “E la vita la vita”, ad esempio, è nata intorno a un pentolone dove mia mamma aveva fatto la “cassoeula” per i miei amici, Renato, Massimo Boldi, Teo Teocoli, Enzo Jannacci. Jannacci ha scritto la musica».

Quando vi esibivate al Derby di Milano veniva a vedervi anche Mina.
«Sì, ma non solo Mina, lei c’era quasi tutte le sere. Sono venuti Ugo Tognazzi, Alberto Sordi, Nino Manfredi, incuriositi da quel gruppo di saltimbanchi milanesi».

E a Torino?
«Al cabaret Los Amigos in corso Unione Sovietica. Lì avevamo lavorato con Luigi Tenco».

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