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L'opera

Da Sinner a Donizetti: al regio c'è "L'Elisir d'amore"

Il teatro di piazza Castello si riveste a festa per la prima di martedì 28 gennaio (GUARDA IL BACKSTAGE)

Teatro Regio

Un momento dello spettacolo e la strepitosa scenografia

Millecinquecento biglietti, distribuiti gratuitamente, sono stati esauriti in pochi minuti, riempiendo il teatro di spettatori.

"C'erano molti giovani, famiglie e persone che entravano per la prima volta in questo teatro", hanno affermato dal Teatro Regio, un entusiasmo paragonabile a quello di uno stadio, culminato in un'ovazione finale quando Jannik Sinner ha sollevato il trofeo.

Così si è svolta la domenica mattina nel teatro di piazza Castello, in occasione del "watch party" per assistere alla finale di tennis degli Australian Open in diretta. Questa sera, però, si ritorna alla lirica. Da Sinner a Donizetti, dal tennis alla musica classica, il Regio si conferma un luogo sempre più innovativo, in grado di adattarsi con flessibilità e prontezza.

Martedì 28 gennaio, il prestigioso teatro torinese ospiterà "L'Elisir d'amore" di Gaetano Donizetti. Il melodramma giocoso, composto in due atti su libretto di Felice Romani, viene presentato in un nuovo allestimento curato da Daniele Menghini, con Fabrizio Maria Carminati alla direzione dell'Orchestra e del Coro del Regio (guidato da Ulisse Trabacchin) in questo capolavoro ricco di romanticismo e poesia, con rappresentazioni in programma fino al 5 febbraio prossimo.

Anche questa produzione, frutto della collaborazione tra il Teatro Regio di Torino e il Teatro Regio di Parma, non è esente da innovazioni: saranno utilizzati dei burattini. Sul palco, una trentina di marionette manovrate da Augusto Grilli, provenienti dalla collezione della Fondazione Marionette Grilli, giocheranno un ruolo da "coprotagonisti" accanto a un cast di rilievo.

Le marionette, alcune delle quali create appositamente per l'occasione, accompagneranno il soprano Federica Guida nel ruolo di Adina, il tenore René Barbera nei panni di Nemorino, il baritono Davide Luciano come Belcore, Paolo Bordogna nei panni di Dulcamara e Albina Tonkikh, artista del Regio Ensemble, nel ruolo di Annetta.

Menghini ha concepito un universo di legno per narrare la storia del semplice contadino Nemorino, innamorato della bella Adina e determinato a conquistarla affidandosi al "prodigioso" elisir distribuito dal ciarlatano dottor Dulcamara. Un mondo che Nemorino, emulo di un Geppetto contemporaneo, costruisce su misura per sé.

"Nemorino", spiega Menghini, "è un uomo fragile che non ha ancora trovato il suo posto nel mondo. Dopo aver rimesso in funzione un vecchio banco sega della falegnameria del teatro, comincia a costruirsi un mondo possibile in cui vivere e in cui poter finalmente amare; un universi di legno che soddisfi i suoi desideri".

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