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Aspettando il Festival

Willie Peyote: «Oggi in Maratona, e da domani all'Ariston con lo smoking»

A tu per tu con il rapper di Barriera in gara tra i Big di Sanremo. Ecco il testo di "Grazie ma no grazie"

Willie Peyote

Willie Peyote, ovvero, Gugliemo Bruno

«Sanremo? Partirò domattina, oggi ho ancora un impegno importante, mi aspetta il mio Toro in curva Maratona, c’è la sfida contro il Genoa». È il bello di Willie Peyote, ovvero Guglielmo Bruno, quarant’anni tondi tondi. Il rapper torinese, il rapper di Barriera sempre fedele a stesso, il rapper intellettuale pronto, per la seconda volta dopo il 2021, a esibirsi fra i Big del Festival di Sanremo, in programma dall’11 al 15 febbraio, con il brano “Grazie ma no grazie”, già apprezzato dalla critica che lo ha potuto ascoltare e che i bookmakers piazzano nei piani alti della classifica. Diretto e provocatore, dopo il beffeggio di “Mai dire Mai”, questa volta Willie si trasforma in una sorta di Cyrano per prendere in giro i ben pensanti, i conservatori, le frasi fatte di coloro che di andare oltre proprio non ne vogliono sapere.

Willie, non ci pensa due volte a dire: “Dovresti andare a lavorare e non farti manganellare nelle piazze”, perché?
«“Mai dire mai” era un po’ più arrabbiata. “Grazie ma no grazie” in generale nasce come presa in giro del conservatorismo che sta dilagando, così come la paura dei cambiamenti, paura che vedo nei giovani, parlo di luoghi comuni e frasi fatte».

Parla anche dei Jalisse...
«Esatto, è un brano scherzoso e loro da anni, ormai, rappresentano Sanremo. Io ci scherzo su, ci siamo incontrati e sono stati molto simpatici con me, sono belle persone».


A Sanremo c’è sempre più rap anche se, da Emis Killa a Tony Effe passando per il gossip intorno a Fedez, sembra essere ancora un genere “maledetto”.
«I testi nel rap rappresentano il vissuto. Io amo fare denuncia, questo sono io, ma non tutti sono come me. Il rap usa testi forti, in tutto il mondo è così, e chi lo ascolta lo sa bene. Non bisogna preoccuparsi. In quanto a Killa, è stato coraggioso e corretto a ritirarsi. Il gossip, invece, non mi interessa».

Stando ai bookmakers e a chi l’ha già potuto ascoltare, il suo brano piace, punta a un altro Premio della Critica?
«No, quest’anno lo meritano altri, Simone Cristicchi, Brunori Sas, Lucio Corsi».

Lei è sempre elegantissimo, cosa indosserà?
«Cambierò firma ogni sera, di sicuro avrò sempre la giacca e per la finalissima indosserò una sorta di smoking. Ho quarant’anni, ormai, è giusto che io sia elegante di fronte a un pubblico così ampio. E poi, quegli abiti li potrò indossare ai matrimoni...».

Già, finalmente, il pubblico.
«Sì, sono molto sereno, molto di più rispetto al 2021 quando ogni volta prima di salire sul palco dovevamo fare i tamponi. Mi sono divertito anche durante le prove e con Carlo Conti, canticchia già la mia canzone....».

Chi è il suo cantante del cuore?
«Paolo Conte, è il migliore, oltre a essere piemontese come me».

Per approfondire leggi anche: 

Il testo di "Grazie ma no grazie"

Ma che storia triste, avevo aspettative basse

e sai già come finisce visto da dove si parte

Tu vorresti che la gente ti capisse, la ami come se lei ricambiasse

E c’hai provato anche più volte dei Jalisse ma l’insistenza non è mai così di classe

Certi discorsi vanno presi con le pinze oppure provocano risate grasse 

E te la aspetti ma ogni volta ti stupisce, guarda le loro facce come se non bastasse

Grazie ma no grazie

Tanto fanno finta ma lo sanno

Più e profondo e mono paga, quasi sempre meglio stare in superficie: Salvagente

Le risposte che ti danno sembran fatte con lo stampo

Quindi metterò le mani avanti, due passi indietro ogni passo avanti

Dovresti andare a lavorare e non farti manganellare nelle piazze

Grazie ma no grazie

Questa gente non fa un cazzo li mantengo tutti io con le mie tasse

Grazie ma no grazie

Dovresti dare meno ascolto ai sentimenti che non sono mai dei buoni investimenti

Dovremmo organizzare una rimpatriata tipo una cena di classe 

Grazie ma no grazie

Grazie ma no o o o 

Davvero grazie ma

C’è chi non sa più come scrivere, non sa come parlare

Non sa a quali parole deve mettere ad esempio l’asterisco al plurale

C’è chi non sa più come ridere, non sa come scherzare

E vuole la tradizione se la confusione qua è generale

“eh oggi va così chissà domani” 

Domani domani do-do-domani magari riesco a capire gli esseri umani

chi bacia sulla bocca i propri figli e c’è chi bacia sulla bocca i propri cani

E quanto va di moda il vittimismo di chi attacca ma dice che si difende

C’è chi dice non si può più dire niente, poi invece parla sempre, almeno sii coerente

Almeno per sta volta che c’è chi ancora ti da corda

E c’è chi ha perso la memoria e vorrebbe che tornasse come se non bastasse

Grazie ma no grazie

Dovresti andare a lavorare e non farti manganellare nelle piazze

Grazie ma no grazie

Questa gente non fa un cazzo li mantengo tutti io con le mie tasse

Grazie ma no grazie

Dovresti dare meno ascolto ai sentimenti che non sono mai dei buoni investimenti

Dovremmo organizzare una rimpatriata tipo una cena di classe 

Grazie ma no grazie

Grazie ma no o o o 

davvero, grazie ma no

Storia triste, aspettative basse

C’è chi sparisce finché si calmano le acque (ma che storia triste)

C’è chi annuisce tra le frasi fatte vince chi stupisce sempre a mani basse

Grazie ma no grazie

Grazie ma no o o o 

davvero, grazie ma no grazie

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