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Tra Hannibal Lecter e Charles Manson: viaggio nel Serial Killer Museum

Apre domani alla Galleria Tirrena di via Arcivescovado 9, lo spazio dedicato alle storie da brivido

Serial Killer Museum

Serial Killer Museum

Che il crimine eserciti sul pubblico un suo fascino perverso è indiscutibile. Prova ne sono il proliferare e il successo di tante trasmissioni televisive, pubblicazioni, podcast dedicati alla cronaca nera. Se poi si tratta di crimini seriali l’attenzione è ancora maggiore. Non stupisce, allora, la nascita di un museo ad hoc che permette di conoscere ed entrare nella mente di pericolosi assassini, ripercorrendo in modo coinvolgente e immersivo, le loro storie.

Dopo Firenze apre domani a Torino, alla Galleria Tirrena di via Arcivescovado 9, il Serial Killer Museum e promette al pubblico un emozionante viaggio virtuale di circa cinquanta minuti nel regno del male, a contatto con coloro che hanno dedicato la propria esistenza a distruggere, senza motivo, quella degli altri. Tutto ciò è reso possibile attraverso un innovativo e sofisticato sistema di audioguida e video‑filmati di cronaca, accompagnati da fedeli ricostruzioni scenografiche, installazioni tematiche e riproduzioni in cera a grandezza naturale di alcuni dei più famosi “mostri” del nostro secolo. Voce narrante è quella di Giancarlo De Angeli, del programma televisivo “Lucignolo”. Il Serial Killer Museum nasce nel 2005 da un’idea di Expo Sin Frontera sulla scia di altri musei del genere come il Museo della Tortura e il Museo delle Streghe e della Tortura. Non è un caso che, dopo Firenze, la seconda sede scelta per ospitarlo sia Torino, la città dove Cesare Lombroso, ordinario di medicina legale del carcere torinese, studiò i detenuti e i loro cadaveri per convalidare le sue idee basate sull’analisi antropometrica di criminali, studioso cui la Mole ha dedicato anche un museo.

Il percorso espositivo prende il via proprio con un omaggio al pioniere della criminologia moderna. Le sue teorie vengono qui raccontate con rigore e curiosità e messe in relazione con i casi presentati. Sono dieci quelli che il pubblico incontrerà in questo viaggio nei meandri del male, con una grande prevalenza di statunitensi che guidano la classifica dei serial killer con il 60 percento dei casi registrati nel mondo, seguiti da inglesi e italiani. Si verrà in contatto con Ed Gein, che ispirò il personaggio di Hannibal Lecter interpretato da Anthony Hopkins nel film “Il silenzio degli innocenti”. Si incrocerà John Wayne Gacy, ovvero il “Killer Clown”, Jeffrey Lionel Dahmer, noto come il “mostro di Milwaukee”, Richard Ramirez, il “Night Stalker”, Albert Fish e Charles Manson, il colombiano Luis Alfredo Garavito. Ma i serial killer hanno anche le loro quote rosa, con Aileen Wuornos, Leonarda Cianciulli, la cosiddetta saponificatrice di Correggio, ed Erzsébet Bathory, la contessa sanguinaria ungherese (tutti i giorni dalle 10,30 alle 18,30).

Che il crimine eserciti sul pubblico un suo fascino perverso è indiscutibile. Prova ne sono il proliferare e il successo di tante trasmissioni televisive, pubblicazioni, podcast dedicati alla cronaca nera. Se poi si tratta di crimini seriali l’attenzione è ancora maggiore. Non stupisce, allora, la nascita di un museo ad hoc che permette di conoscere ed entrare nella mente di pericolosi assassini, ripercorrendo in modo coinvolgente e immersivo le loro storie.

Dopo Firenze apre oggi a Torino, alla Galleria Tirrena di via Arcivescovado 9, il Serial Killer Museum e promette al pubblico un emozionante viaggio virtuale di circa cinquanta minuti nel regno del male, a contatto con coloro che hanno dedicato la propria esistenza a distruggere, senza motivo, quella degli altri. Tutto ciò è reso possibile attraverso un innovativo e sofisticato sistema di audio guida e video-filmati di cronaca, accompagnati da fedeli ricostruzioni scenografiche, installazioni tematiche e riproduzioni in cera a grandezza naturale di alcuni dei più famosi “mostri” del nostro secolo. Voce narrante è quella di Giancarlo De Angeli, del programma televisivo “Lucignolo”. Il Serial Killer Museum nasce nel 2005 da un’idea di Expo Sin Frontera sulla scia di altri musei del genere come il Museo della Tortura e il Museo delle Streghe e della Tortura. Non è un caso che, dopo Firenze, la seconda sede scelta per ospitarlo sia Torino, la città dove Cesare Lombroso, ordinario di medicina legale del carcere torinese, studiò i detenuti e i loro cadaveri per convalidare le sue idee basate sull’analisi antropometrica di criminali, studioso cui la Mole ha dedicato anche un museo.

Il percorso espositivo prende il via proprio con un omaggio al pioniere della criminologia moderna. Le sue teorie vengono qui raccontate con rigore e curiosità e messe in relazione con i casi presentati. Sono dieci quelli che il pubblico incontrerà in questo viaggio nei meandri del male, con una grande prevalenza di statunitensi che guidano la classifica dei serial killer con il 60 percento dei casi registrati nel mondo, seguiti da inglesi e italiani. Si verrà in contatto con Ed Gein, che ispirò il personaggio di Hannibal Lecter interpretato da Anthony Hopkins nel film “Il silenzio degli innocenti”. Si incrocerà John Wayne Gacy, ovvero il “Killer Clown”, Jeffrey Lionel Dahmer, noto come il “mostro di Milwaukee”, Richard Ramirez, il “Night Stalker”, Albert Fish e Charles Manson, il colombiano Luis Alfredo Garavito. Ma i serial killer hanno anche le loro quote rosa, con Aileen Wuornos, Leonarda Cianciulli, la cosiddetta saponificatrice di Correggio, ed Erzsébet Bathory, la contessa sanguinaria ungherese (tutti i giorni dalle 10,30 alle 18,30).

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