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Dopo le polemiche
30 Ottobre 2025 - 21:52
 
												Flavio Briatore
Arriva a sorpresa mezz’ora prima della presentazione ufficiale del suo Crazy Pizza di Torino, in via Pietro Micca 1, nel cuore della città. Per il suo format di successo lanciato nel 2019, Flavio Briatore, esige perfezione, pulizia, cordialità, ovunque nel modo e anche qui, sotto la Mole, dove l'imprenditore cuneese ha aspettato otto anni prima di lanciarsi in un progetto il cui investimento si aggira sul milione e due e che, entro Natale, vedrà l'assunzione totale di trenta persone. Dopo le polemiche, la curiosità e i motori che hanno iniziato a scaldarsi dal 16 ottobre, questa sera (30 ottobre) la presentazione ufficiale del 21esimo locale della catena monegasca Majestas e la festa privata con i Vip della Torino da bere.

Perché Torino mi chiedete?
"Perché no? Io manco da quarant'anni da questa città, ma perché non dovrebbe essere pronta, qui ci sono le Atp, ci sono tantissime cose. Tra 'altro abbiamo appena mandato l'invito a Sinner".
E in merito alle polemiche che hanno preceduto l'apertura?
"In Italia si perdona tutto, tranne il successo. Se tiri un pugno a qualcuno non succede nulla, ma se se hai successo è finita Siamo partiti con il primo Crazy Pizza nel 2019 e poi ci siamo allargati nel mondo, credo che in Italia abbiamo quasi finito. Abbiamo creato una realtà, siamo partiti da un'idea molto semplice, quella della pizza. La creatività di un imprenditore è quella di creare posti di lavoro e noi lo facciamo, creiamo opportunità. E poi una pizzeria così non esisteva".
Però ne esisteva una con lo stesso nome da oltre vent'anni, il Crazy Pizza di via Vandalino...
"Ma no, lo abbiamo chiamato quel signore di stare tranquillo, di non fare assolutamente nulla e tenersi il suo nome: poverino, lui fa la pizza da solo e deve pure rispondere al telefono con le dita impastate... Questione risolta".
Cos'ha di speciale, invece, il suo Crazy Pizza?
"Abbiamo cercato di realizzare un locale in cui puoi mangiare il piatto più semplice e famoso del mondo e in cui, se si desidera, si può bere Champagne prelibato e condire i piatti con tartufo e Patanegra. E si può scegliere quanto spendere, se si mangia una pizza con una birra si spendono 40, 50 euro. E poi c'è la musica con un deejay e lo spettacolo dei pizzaioli acrobati. I nostri principi sono pochi e fondamentali, qui la gente deve sentirsi a casa, mangiare nella pulizia totale, non aspettare, essere tratta con cortesia".
Come vengono formati gli acrobati?
"Li portiamo a Dubai dove si allenano per almeno due settimane prima di esibirsi davvero. Tutto il nostro personale è per il 95 per cento italiano perché noi siamo i numeri uno".
Lei è della Juve, cosa pensa di Spalletti?
"Non mi piace, o meglio, non mi è piaciuto con l'Italia, è anche vero, però, che il Napoli ha vinto lo scudetto, si è persino fatto il tatuaggio. Che dire? speriamo che vinca...".
Ma non è che è tornato a Torino per comprare la Juve?
"No, non compro la Juve. Adesso voglio solo fare Flavio Briatore e poi ho un figlio... Tengo la mia Formula Uno".
Le piace il tennis?
"Noi adesso abbiamo un fenomeno che è Sinner. Però il tennis mi annoia un po', in Italia oggi sono tutti tennisti, quando c'era Tomba erano tutti sciatori, quando fu la volta di Luna Rossa tutti velisti. Siamo fatti così".
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