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Il caso

La resa dei giardini Madre Teresa di Calcutta senza controllo né telecamere, il Comune: "Erano malfunzionanti ma le sostituiremo"

Bocciata persino la richiesta di toelette pubblica: "Sarebbero vandalizzate"

Bivacco a cielo aperto al Madre Teresa

Bivacco a cielo aperto al Madre Teresa

Vendita di uova e tagli di capelli abusivi, spaccio, violenza tra gang rivali. Infine le scritte «anti-Lega», lo scorso ottobre, ad accogliere nel quartiere la vicesegretaria nazionale della Lega Silvia Sardone.

Da anni i giardini Madre Teresa di Calcutta, ad Aurora ma a due passi da corso Giulio Cesare di Barriera di Milano, sono ricettacolo di illegalità, apparentemente, senza possibilità di riscatto.

Nulla hanno potuto le telecamere installate nel lontano 2017. Anche perché, è almeno da questa estate che sono ko.

Ad ammetterlo candidamente questa mattina in Consiglio comunale è stato l’assessore alla Sicurezza Marco Porcedda, in risposta a un’interpellanza dell’onorevole e consigliera comunale in quota Lega Elena Maccanti. «Il Comune sa del malfunzionamento dal 22 ottobre», racconta Porcedda. Ovvero da quando, per cercare i responsabili delle scritte vandaliche contro Sardone, si faceva affidamento proprio sui filmati degli occhi elettronici installati all’interno del giardino. «Ora l’impianto è fuori garanzia. Abbiamo provato a ricercare in autonomia il guasto, ma essendo datato è meglio procedere con la sua completa sostituzione», continua l’assessore. L’intervento sarà così previsto per i prossimi mesi e finanziato dalle risorse comunali, ma resta un forte amaro in bocca per Maccanti, e non solo, sulla gestione dell’area negli ultimi anni.

«Con Sardone avevamo ricevuto il solito “comitato d’accoglienza”. In quel giardino spadroneggiano soprattutto delinquenti. Avevamo chiesto il divieto del vetro e la chiusura serale del suo cancello (attraverso gli atti della consigliera in Circoscrizione 7 Daniela Rodia)», replica Maccanti. Nel frattempo ogni richiesta, anche quella di una toelette pubblica avanzata dai consiglieri FdI in Circoscrizione 7 Patrizia Alessi, Domenico Giovannini e Francesco Caria lo scorso 28 novembre, viene rigettata. «Occorre individuare il modo per contenere potenziali manomissioni che ne impedirebbero il funzionamento», ha replicato in quell'occasione il presidente Luca Deri. E cos’è questa se non una resa?

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