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La parola ai lettori
11 Dicembre 2023 - 10:11
Caos al pronto soccorso
Egregio direttore, nei giorni scorsi mi sono dovuto recare in un pronto soccorso di un ospedale della cintura di Torino, per accompagnare mia figlia, a seguito di una brutta caduta. Mi sono trovato in un pronto soccorso, super affollato e con persone (che dopo essere state sottoposte ad una prima visita di valutazione della loro gravità, al triage) erano in attesa di essere visitate ufficialmente, da più di 10 ore. Sicuramente la colpa non è dei medici, infermieri e oss, che lavorano come dei matti, anche loro per più di 10 ore e con molta professionalità, ma per i molti "codici bianchi", che non sono urgenti, e non dovrebbero essere li! Ma perché non creare delle strutture, magari chiamate "case salute", che facciano da filtro tra i medici di famiglia e i pronto soccorso; perché i medici di famiglia, sono sempre meno, e hanno sempre più mutuati. Questi "centri" potrebbero essere gestiti da medici in pensione e futuri medici.
Dario Maina
Politica
Quell’urlo alla Scala
Caro Fossati, il 7 dicembre scorso l’urlo di «Viva l’Italia antifascista» è risuonato nel Teatro della Scala. Stessa frase si è udita a Roma durante la presentazione di un libro. L’autore ha lamentato che l’Italia si trovi alla «soglia di un parafascismo» per essere stato identificato dalla Digos. Ora, al di là del clamore suscitato sui social media, credo che questi atti non servano a nulla se non a radicalizzare questioni vetuste e prive ormai di fondamento storico. Come fenomeno politico, tipico del periodo delle due guerre, il fascismo è morto con Mussolini. Una sua riproduzione è improponibile nella società italiana. La storia, quando imita fatti già successi, assume un aspetto «farsesco» e non può che diventare logora ripetizione. Persino il linguaggio politico differisce da quello odierno e si distanzia dalle forme del fascismo storico. Una proposta dittatoriale e autoritaria fuoriesce dai problemi che assillano i cittadini, dipendenti dalla politica europea e vincolati ai principi della Costituzione italiana. Il tema controverso della diade «fascismo e antifascismo» accompagna tutta la storia dell’Italia repubblicana, ma sembra non placare gli animi e ad orientare i cittadini in una scelta oculata dei loro rappresentanti. Tramontati i totalitarismi del XX secolo, coincidenti con le dittature comuniste, naziste e fasciste, il contrasto impedisce di capire le storture presenti nella società italiana dove sanità, scuola, trasporti, inflazione e tutela dell’ambiente attendono una politica più seria nella soluzione dei problemi che affliggono la vita dei cittadini.
Nunzio Dell’Erba
Disabilità
Niente cani guida nei cinema
Gentile direttore, nella giornata internazionale della disabilità, una donna col suo cane guida non è potuta entrare al cinema a Treviso. Molti anziché indignarsi sulla questione, polemizzano sul perché una persona non vedente decida di andare al cinema. Proprio da questi commenti si evince una totale chiusura verso chi ha delle difficoltà. Il non vedente può comunque ascoltare, infatti la legge riguardo al cane guida dice questo: "le persone con handicap della vista ed il loro cane guida hanno un diritto d'accesso in tutti i luoghi pubblici, come i negozi, i ristoranti, le piscine, le chiese, gli ospedali, i musei, i teatri, i cinema, le scuole, così come in tutti gli altri edifici pubblici". Il cane guida rappresenta gli occhi del non vedente. Occorre sempre ricordare la legge 37/1974, occorre continuare a sensibilizzare sul tema in questa Italia. Buone feste e buon anno a chi si occupa dei problemi e cerca di risolverli, ma soprattutto a chi è in difficoltà per molte situazioni. Auguri alla vostra redazione sempre attenta alla cronaca.
Federica Fulco
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