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La dichiarazione
13 Dicembre 2024 - 08:50
Bianca Berlinguer e Mauro Corona (Fonte Mediaset)
Mauro Corona non si trattiene e scuote lo studio di È sempre Cartabianca con un intervento al vetriolo che lascia senza parole Bianca Berlinguer. Durante la puntata del talk show su Rete 4, lo scrittore e alpinista ha commentato l’abolizione delle multe per chi non si era vaccinato durante la pandemia, definendo l’obbligo vaccinale una “mini-dittatura della salute”. “Non bisognerà più pagarle. È giusto o sbagliato?”, domanda la conduttrice. Corona non esita: “Ma ci mancherebbe altro. Pagare delle multe per un obbligo dittatoriale che io non voglio fare? Quella era una dittatura sanitaria”.
Il confronto si fa ancora più teso quando la conduttrice cerca di approfondire il punto: “Eh però lei si è vaccinato contro il Covid, no?”. Corona si irrigidisce e, con una punta di amarezza, spiega che per lui il vaccino ha avuto conseguenze devastanti: “Non tocchiamo questo tasto. Io mi sono trovato la vita rovinata col vaccino. La vita rovinata fisicamente”. Non è una semplice provocazione: Corona racconta di essersi sentito “non più lo stesso” dopo l’iniezione. “Prima avevo 110 di salute, come una laurea con lode. Adesso ho 90”, aggiunge, sottolineando il suo senso di perdita.
Bianca Berlinguer, colta di sorpresa, insiste per sapere di più, ma lo scrittore rimanda il discorso a un’altra occasione. “Vi spiegherò anche i postumi che mi ha lasciato questo disgraziato vaccino al quale mi hanno obbligato”, promette, lasciando intravedere un’ombra di rabbia nei confronti di un sistema che, a suo dire, gli avrebbe imposto una scelta tanto drastica quanto nociva.
Nonostante il tema personale, la discussione torna rapidamente alla questione delle multe per i non vaccinati. Berlinguer prova a spostare l’attenzione sull’argomento principale, chiedendo se la decisione di abolirle sia condivisibile. “Non è che non mi sembri una cosa giusta questa. Mi sembrava una cosa ingiusta multare coloro che non volevano farsi il vaccino. Questa era un’imposizione dittatoriale e quindi fanno bene a non pagarla”, ribadisce Corona con fermezza.
Mentre lo scrittore parla, Berlinguer non nasconde il suo stupore, ma lui prosegue senza freni: “Hanno intuito la scelleratezza che avevano combinato, almeno condonano le multe a coloro che erano attinti, come dice la polizia, da questo provvedimento”. Il suo linguaggio colorito e diretto è ormai un marchio di fabbrica, e il pubblico sembra apprezzare, anche se non tutti condividono le sue opinioni.
Corona non si ferma qui e coglie l’occasione per lanciare accuse più ampie sulla gestione della pandemia. “Guardi, Bianchina, io mi auguro che le nefandezze perpetrate durante il Covid, con le medicine, con i vaccini, con le mascherine, vengano messe in luce. Tutte le nefandezze che sono state fatte con la scusa del Covid”, afferma, gettando benzina sul fuoco di un dibattito già rovente. La conduttrice, in evidente disaccordo, replica con calma: “Io non penso che siano state fatte nefandezze, comunque”. Ma Corona non si lascia convincere e rilancia: “E le mascherine?”.
La discussione scivola verso uno dei temi più controversi della pandemia, con Berlinguer che difende l’utilità delle mascherine: “Le mascherine servivano perché ci dovevamo proteggere dalla pandemia. Non è che sia stato più grave mettersi una mascherina”. Lo scrittore, però, non intende arretrare di un passo: “Io vado oltre il problema fisico di indossare la mascherina. Lei lo sa che sono state rovinate ditte, con 5-6 milioni di pezzi promessi da comprare e invece lasciati lì per favorire altre cose? Questo gli italiani devono sapere”.
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