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Festival di Sanremo
14 Gennaio 2025 - 14:40
Teatro Ariston di Sanremo
È partito il countdown per la 75° edizione Festival della Canzone Italiana, infatti manco meno di un mese all'evento per eccellenza della musica italiana, previsto dall’11 al 15 febbraio potrebbe essere l’ultima ospitata nella storica cornice di Sanremo.
A complicare il futuro della kermesse è la scadenza, che coincide con quest'anno, della convenzione quinquennale da 5 milioni di euro annui che la Rai versa al Comune di Sanremo per l’organizzazione dell’evento. Una recente sentenza del TAR, inoltre, ha stabilito che il Comune non potrà più affidare direttamente alla Rai la gestione del Festival, obbligandolo a indire una gara pubblica che potrebbe aprire le porte ad altri broadcaster, aprendo così un nuovo scenario per il Festival.
Al momento però, né Discovery né Mediaset non sembrano interessate ad accaparrarsi l'evento, con l’industria discografica e la stessa Rai che hanno avanzato critiche su diversi aspetti logistici e organizzativi legati alla location.
Enzo Mazza, CEO della FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana), ha sottolineato come la città di Sanremo fatichi a supportare le esigenze di un evento di questa portata. "Nulla è stato fatto con il Comune per migliorare trasporti, viabilità, logistica e hospitality," ha dichiarato, evidenziando le limitazioni del Teatro Ariston, considerato ormai inadeguato.
L’Ariston, con una capienza di appena 1.100 posti (660 in galleria), non riesce a soddisfare la richiesta di biglietti, che supera mediamente le 20 mila unità. A ciò si aggiungono problemi di sicurezza, spazi ristretti e pass limitati per il personale delle case discografiche. "Nessun promoter al mondo realizzerebbe uno show come Sanremo in una struttura simile," ha affermato Mazza.
Le case discografiche, intanto, si trovano a sostenere costi sempre più elevati. Per ogni artista in gara si stima una spesa di circa 120 mila euro, comprensiva di hotel, ristoranti, trasporti, uffici stampa e social media manager. Nonostante un contributo aumentato da parte della Rai – 62 mila euro per artista, con un incremento del 12% – le spese continuano a lievitare, complice un aumento generale del 25% rispetto all’anno scorso.
Il timore è che, senza un significativo rinnovamento strutturale e logistico, il Festival possa perdere la sua attrattiva e diventare insostenibile economicamente. "Il fenomeno Sanremo rischia di crollare se la situazione non cambia", ha avvertito Mazza, auspicando un trasferimento della manifestazione in una location più moderna e funzionale.
Il 75° Festival sarà dunque un banco di prova non solo per la musica italiana, ma anche per il futuro di uno degli eventi più iconici del Paese. L’esito delle decisioni organizzative in vista del 2025 potrebbe ridefinire il destino del Festival, che potrebbe abbandonare la città dei fiori dopo oltre sette decenni.
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