Katy Perry e Lauren Sánchez nello spazio: un addio al nubilato spaziale o una missione femminista?

11 minuti di gloria, o meglio, di microgravità. È partito dal deserto del Texas il volo NS-31 di Blue Origin, la navetta spaziale di Jeff Bezos, con a bordo un equipaggio tutto al femminile, pronto a varcare il confine tra la Terra e lo spazio. Ma attenzione, non si tratta solo di un volo suborbitale: le protagoniste del lancio sono stelle del nostro tempo, icone indiscusse di fama e potere. E poi c’è Lauren Sánchez, compagna di Bezos, che tra pochi mesi diventerà sua moglie. Insomma, una missione spaziale o il lusso cosmico di un addio al nubilato senza precedenti?

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A bordo, le “Big Six”: la cantante Katy Perry, la giornalista Lauren Sánchez, la conduttrice Gayle King, l’ex scienziata della NASA Aisha Bowe, l’attivista Amanda Nguyen e la produttrice Kerianne Flynn. Un team da copertina, che ha fatto impazzire i social e scatenato la curiosità di chi si chiedeva: questa è davvero una missione scientifica o solo un viaggio stellare per vip? Non c’è dubbio che, anche se l’obiettivo dichiarato è quello di incoraggiare le donne a inseguire carriere nel campo STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), l’intera operazione non sembra proprio essere una faccenda “ordinaria”.

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La missione è storica, non solo perché è la prima volta che un intero equipaggio femminile vola nello spazio, ma anche perché il viaggio è una vetrina di lusso e tendenze. Le tute spaziali, disegnate da Lauren Sánchez insieme ai designer di Monse, sono tutt’altro che funzionali e ingombranti: sono eleganti, aderenti e, per dirla tutta, sexy. 

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L’addio al nubilato nello spazio?

E qui sorge il vero dubbio: si tratta di un’impresa storica o di un’occasione esclusiva per i super-ricchi (o i super-stellari)? Il volo, della durata di soli 11 minuti, è stato un viaggio breve ma denso di emozioni: risate, urla di gioia e qualche minuto di microgravità. Eppure, la presenza di Lauren Sánchez, che si sposerà con Bezos a Venezia tra pochi mesi, fa pensare che forse l’addio al nubilato più esclusivo di sempre si sia svolto proprio tra le stelle.

Nonostante il glamour della missione, il messaggio che Blue Origin vuole trasmettere è chiaro: l’orizzonte dello spazio, così come quello della scienza, non è solo per uomini. Ma come spesso accade quando a bordo ci sono celebrità e ricchezze da far invidia, non si può fare a meno di chiedersi: è una missione di empowerment femminile o un gioco esclusivo per una ristretta élite?

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Certo, il turismo spaziale non è più una chimera, ma una realtà per pochi eletti. Chi ha i mezzi economici per permetterselo, e con Bezos che continua a portare personaggi da Star Trek o ex campioni della NFL tra le stelle, la domanda si fa sempre più provocatoria: se lo spazio è davvero per tutti, forse è giunto il momento di chiedersi per chi, esattamente, lo spazio è diventato veramente un luogo accessibile.

In ogni caso, che sia un viaggio di empowerment o un altro passaggio nella rivoluzione del lusso spaziale, resta il fatto che sei donne straordinarie hanno fluttuato insieme nello spazio, e questo, in sé, è già un’impresa storica. Un passo per l’umanità? Forse. Un passo per il femminismo? Probabile. Un altro spettacolo da red carpet? Certo, anche quello.

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