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Happy Birthday
07 Maggio 2025 - 09:00
Nato in una famiglia della piccola nobiltà russa, Pyotr Ilyich Tchaikovsky comincia a studiare musica da bambino ma, come molti del suo ceto, si forma inizialmente per una carriera amministrativa. Solo in età adulta, dopo un breve periodo al Ministero della Giustizia, decide di dedicarsi interamente alla musica. Entra così nel Conservatorio di San Pietroburgo, dove sarà tra i primi studenti diplomati.
Il suo stile si sviluppa in un equilibrio non sempre pacifico tra il classicismo europeo (soprattutto tedesco e francese) e il desiderio di esprimere un’identità russa autentica. A differenza del “Gruppo dei Cinque”, Tchaikovsky non rifiuta le influenze occidentali, ma le rielabora in una forma personale e accessibile.
Tchaikovsky è uno dei pochi compositori a essere riuscito a scrivere con successo per quasi tutti i generi musicali: sinfonie, concerti, opere, balletti, musica da camera, corale e sacra.
Tra i suoi capolavori più noti:
Il lago dei cigni (1877) – Il balletto romantico per eccellenza, con il suo struggente tema d’amore e morte. Un simbolo universale della danza classica.
La bella addormentata (1889) e Lo schiaccianoci (1892) – Due opere che hanno trasformato la musica da balletto in un genere amato anche al di fuori del teatro, soprattutto nel periodo natalizio e nel cinema.
La Sinfonia n.6 “Pathétique” (1893) – Ultima e forse più intensa delle sue sinfonie, considerata da molti il suo testamento emotivo e spirituale.
Concerto per pianoforte n.1 in si bemolle minore (1875) – Una delle pagine più popolari del repertorio pianistico, noto per la grandiosa apertura e la carica virtuosistica.
Eugenio Onegin (1879) – L’opera tratta dal romanzo in versi di Puskin è considerata una delle vette del teatro lirico russo.
Tchaikovsky ha contribuito a consolidare un’identità musicale russa riconoscibile nel mondo. Ha collaborato con i più importanti direttori e teatri del suo tempo, ed è stato il primo compositore russo a ottenere una fama significativa anche in Europa e negli Stati Uniti (memorabile la sua tournée americana del 1891 per l’inaugurazione della Carnegie Hall di New York).
Dietro la sua popolarità, però, si nascondeva un uomo profondamente tormentato. La sua omosessualità, mai apertamente dichiarata, lo portò a vivere una vita privata fatta di compromessi e conflitti interiori. Morì nel 1893 in circostanze ancora discusse: ufficialmente di colera, ma non mancano teorie su un possibile suicidio.
A più di un 130 anni dalla sua morte, la musica di Tchaikovsky resta una colonna portante del repertorio classico. I suoi temi struggenti, i contrasti emotivi, la capacità di trasformare il dolore in bellezza continuano a conquistare ascoltatori e artisti di ogni generazione.
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