"Uccidete il Papa nero", caccia al sicario dallo Ior a Dubai (e oltre)

Un nuovo Papa è appena stato eletto, proprio come adesso. Ma se il cardinale Prevost ha scelto il nome forte ed evocativo di Leone, il sudafricano padre Andries Mahalangu ne ha scelto uno assolutamente indicibile, mai osato prima. È per quel nome che un sicario gli spara proprio mentre si affaccia dal balcone di piazza San Pietro? O perché è il primo pontefice nero della storia?

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"Uccidete il Papa nero" è un piccolo mistero comparso in Rete, su Amazon, proprio in questi giorni. Sospeso fra eco-thriller, finanza e spy story, è l'opera di un autore che dice di usare "un nome di copertura per proteggere le sue fonti". Si chiama Nero Salieri e nella bio su Amazon dice di lavorare nel ramo fintech e di aver operato in varie parti del mondo. Ma chi è davvero? E perché questo romanzo, il cui marchio editoriale è una rappresentazione stilizzata di un gufo, viene pubblicato proprio adesso?

Ecothriller e spy story, ma anche molto di più. A cominciare da quel nome indicibile - vorremmo fare spoiler, ma tanto lo incontrerete nei primissimi capitoli - e dall'attentato: perché il Papa non muore, anzi racconta di essere tornato indietro nel tempo, di essere stato salvato forse da Lui... Verità o allucinazione?

Quello che è reale, di certo, è la doppia indagine su cui si basa la storia. Quella sull'attentato, che viene condotta dall'Ispettore Generale della Gendarmeria Vaticana in persona, Jacopo Mellor, con l'aiuto del brigadiere Greg Monzon, strana figura di ex militare ed ex servizi segreti, che parla con spiccato accento romano, veste sempre di nero e conosce fin troppi segreti, avendo servito sotto parecchi papi... La loro indagine li porterà sulle tracce di un ex mercenario fino a Dubai, dove a perdere la vita è invece il cardinale Arrigoni - assieme alla giovanissima poliziotta italo-magrebina Zineb - inviato dal Papa per investigare su misteriosi traffici finanziari che stanno dietro a devastazioni ambientali in Africa. 

Ed è qui che l'autore, il misterioso e inesistente (?) Nero Salieri va dietro le quinte della finanza vaticana, ma cita situazioni geopolitiche reali, intrecciando la missione evangelica del Papa contro "l'oro macchiato di sangue" alla politica di greenwashing di molte multinazionali. Dallo Ior ai campi di golf, dai laboratori chimici ai grattacieli di Dubai, fino a una città sepolta nel deserto e a un clamoroso disvelamento in terra di Svizzera, tra banchieri e cardinali, sceicchi e falchi ricoperti d'oro, sparatorie e combattimenti. 

Un romanzo internazionale, che pure ha un linguaggio quasi meta-narrativo (in alcuni punti sia ha la sensazione che sia uno straniero a scrivere in italiano, soprattutto nei capitali dove la voce narrante è quella del Papa), dagli stilemi e i cambiamenti di scenario tipici dello spy thriller degli anni '70 e '80, materia scivolosissima su cui pochi autori italiani (a parte forse quelli di Segretissimo) osano avventurarsi.