“Non è una droga, ti può illuminare o portare all’inferno”: Raz Degan si racconta a Belve

Stasera, martedì 20 maggio 2025, il programma di interviste scomode Belve, condotto da Francesca Fagnani, ospiterà una puntata ricca di protagonisti capaci di catturare l’attenzione con storie intense e personali. Tra loro spicca Raz Degan, l’attore e modello israeliano noto per il suo carisma e il carattere riservato, che ha svelato alcuni aspetti inediti della sua vita, rivelazioni che raramente condivide pubblicamente.

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Durante l’intervista, Degan ha parlato senza filtri del suo rapporto con la sessualità, spiegando come da oltre vent’anni segua la pratica del Brahmacharya, una disciplina che punta a preservare e incanalare l’energia sessuale per motivi spirituali. Questa scelta di vita riflette una ricerca profonda di equilibrio e di crescita interiore, lontana dagli stereotipi legati alla fama e all’immagine pubblica.

L’ex compagno di Paola Barale, con cui ha avuto una relazione durata 14 anni, ha raccontato con lucidità di non considerare quella storia un fallimento, ma un capitolo significativo della sua esistenza. Un racconto privo di rancori e pieno di rispetto, che apre una finestra sulla complessità di legami intensi e duraturi.

Uno dei passaggi più sorprendenti dell’intervista riguarda il suo uso di ayahuasca, un allucinogeno naturale di origine amazzonica. “Non è una droga”, ha sottolineato Degan, “ti può illuminare o portare all’inferno”. Una testimonianza che si inserisce nel contesto della sua ricerca spirituale e che evidenzia un approccio consapevole e meditato, lontano dal sensazionalismo.

Accanto a lui, la puntata ha visto anche la partecipazione di Michele Morrone, attore e cantante divenuto celebre per la saga erotica 365 giorni, di Benedetta Rossi, nota per le sue ricette semplici e genuine, e di Floriana Secondi, vincitrice del Grande Fratello 2003, che ha condiviso con sincerità il racconto della sua infanzia e del rapporto con il figlio.

La serata si è conclusa con un momento musicale affidato a Serena Brancale, che ha interpretato un brano storico della musica italiana, e con la tradizionale sigla finale impreziosita dai fuori onda degli ospiti, regalando al pubblico un ritratto autentico e intimo dei protagonisti.

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