Un oceano in pericolo: plastica, pesci scomparsi e mari in salita. L’allarme ONU nella Giornata mondiale

Oggi, 8 giugno, si celebra la Giornata mondiale degli oceani, istituita dalle Nazioni Unite per ricordare l’importanza vitale del mare nel mantenere l’equilibrio del pianeta. L’edizione 2025 ha luogo a Nizza, in Francia, dove domani si aprirà anche la Conferenza ONU sugli oceani, evento chiave per trasformare le promesse politiche in azioni tangibili.

Powered by

Gli oceani coprono circa il 70% della superficie terrestre, contengono il 97% dell’acqua del pianeta e producono gran parte dell’ossigeno che respiriamo. Regolano il clima, alimentano miliardi di persone e sostengono economie, commerci e culture. Eppure, il loro stato di salute è sempre più critico.

Secondo le Nazioni Unite, dal periodo della Rivoluzione industriale l’acidità delle acque oceaniche è aumentata del 26%. Il 60% degli ecosistemi marini risulta degradato o sovrasfruttato, e numerose specie sono a rischio estinzione. Ogni anno, fino a 12 milioni di tonnellate di plastica finiscono in mare: l’equivalente di un camion dell’immondizia ogni minuto.

«Oggi l’oceano ha bisogno del nostro aiuto», ha dichiarato il Segretario Generale dell’ONU, Antonio Guterres, sottolineando i pericoli rappresentati dall’inquinamento, dal declino della biodiversità marina, dall’innalzamento delle temperature e dal livello dei mari. L’idea che l’oceano possa continuare ad assorbire emissioni e rifiuti senza conseguenze è, per l’ONU, un’illusione da sfatare con urgenza.

I buchi neri sono i nuovi LHC? Potrebbero svelare il mistero della materia oscura

Secondo due fisici, nei pressi dei buchi neri si verificherebbero collisioni ad altissima energia capaci di superare i limiti dei laboratori terrestri