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Auto elettrica: guida pratica per ricaricarla senza stress

Cavi da avere a bordo, scelta della ricarica, app utili e consigli pratici

Auto elettrica: guida pratica per ricaricarla senza stress

L’auto elettrica è il simbolo della mobilità del futuro, ma il passaggio dai carburanti tradizionali all’alimentazione a batteria può spiazzare anche il guidatore più esperto. A differenza del pieno di benzina, rapido e intuitivo, ricaricare un veicolo elettrico richiede una serie di passaggi che, se sconosciuti, rischiano di scoraggiare i neofiti. Eppure, una volta compresi meccanismi, tempi e strumenti, questa operazione può rivelarsi comoda, economica e persino vantaggiosa.

Il dibattito sull’auto elettrica resta acceso: da un lato la spinta alla sostenibilità e alla riduzione delle emissioni, dall’altro i dubbi legati all’autonomia, ai costi, e soprattutto alla ricarica. Il vero scoglio, infatti, per chi si affaccia a questo mondo non è solo tecnologico, ma culturale: bisogna cambiare abitudini consolidate.

Prima di partire: i cavi da avere a bordo
Prima ancora di accendere l’auto, è bene controllare di avere con sé i cavi necessari:

  • Tipo 2 (AC): il più comune per colonnine pubbliche e wallbox domestiche.
  • Cavo domestico (presa Schuko 230V): utile per ricariche lente da casa, in assenza di wallbox.
  • Ccs Combo 2 (DC): si usa con le colonnine veloci, ma è sempre integrato, quindi non va trasportato.

La scelta della ricarica: AC o DC?

  • Le colonnine in AC sono più diffuse ed economiche: ideali per soste lunghe (parcheggi, uffici, casa).
  • Le colonnine in DC o HPC (High Power Charging) offrono ricariche rapide (fino a 350 kW), perfette per i viaggi, ma sono più costose e meno comuni.

Lo smartphone diventa fondamentale
Dimenticate il distributore con operatore: con l’auto elettrica tutto passa dalle app. Ogni operatore ha la sua, ma esistono anche piattaforme aggregate. Le applicazioni servono a trovare le colonnine disponibili, avviare la ricarica, effettuare il pagamento; molte offrono anche abbonamenti o l’uso di Rfid card, per attivare la ricarica con un semplice gesto, come con una carta di credito.

Alla colonnina: cosa fare passo dopo passo

  • Parcheggiare, spegnere l’auto e scendere.
  • Verificare sull’app il codice esatto della colonnina.
  • Selezionare “avvia ricarica” e collegare il cavo.
  • Monitorare l’andamento dalla app (alcune permettono anche la prenotazione anticipata della colonnina).

Capire kW e kWh:

  • kW (chilowatt): indicano la potenza, cioè la velocità con cui si ricarica.
  • kWh (chilowattora): indicano la quantità di energia immagazzinabile nella batteria.

La fascia finale di ricarica, che rallenta progressivamente oltre l’80%.

Consigli pratici per ricaricare:

Non ricaricare fino al 100%: meglio fermarsi all’80% per preservare la batteria e ottimizzare i tempi.

  • Ricaricare di notte: i costi dell’energia sono più bassi.
  • Controllare se si paga al minuto o a kWh: fondamentale per gestire al meglio tempi e costi.
  • Scollegare l’auto appena finito: molte colonnine applicano sovrapprezzi se l’auto resta collegata a ricarica completata.
  • Pianificare le soste in anticipo: conoscere la posizione delle colonnine è parte integrante del viaggio elettrico.
  • Usare il software del veicolo: molte auto moderne integrano sistemi di navigazione con mappa delle colonnine in tempo reale.
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