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sostenibilità
12 Giugno 2025 - 11:45
L’auto elettrica è il simbolo della mobilità del futuro, ma il passaggio dai carburanti tradizionali all’alimentazione a batteria può spiazzare anche il guidatore più esperto. A differenza del pieno di benzina, rapido e intuitivo, ricaricare un veicolo elettrico richiede una serie di passaggi che, se sconosciuti, rischiano di scoraggiare i neofiti. Eppure, una volta compresi meccanismi, tempi e strumenti, questa operazione può rivelarsi comoda, economica e persino vantaggiosa.
Il dibattito sull’auto elettrica resta acceso: da un lato la spinta alla sostenibilità e alla riduzione delle emissioni, dall’altro i dubbi legati all’autonomia, ai costi, e soprattutto alla ricarica. Il vero scoglio, infatti, per chi si affaccia a questo mondo non è solo tecnologico, ma culturale: bisogna cambiare abitudini consolidate.
Prima di partire: i cavi da avere a bordo
Prima ancora di accendere l’auto, è bene controllare di avere con sé i cavi necessari:
La scelta della ricarica: AC o DC?
Lo smartphone diventa fondamentale
Dimenticate il distributore con operatore: con l’auto elettrica tutto passa dalle app. Ogni operatore ha la sua, ma esistono anche piattaforme aggregate. Le applicazioni servono a trovare le colonnine disponibili, avviare la ricarica, effettuare il pagamento; molte offrono anche abbonamenti o l’uso di Rfid card, per attivare la ricarica con un semplice gesto, come con una carta di credito.
Alla colonnina: cosa fare passo dopo passo
Capire kW e kWh:
La fascia finale di ricarica, che rallenta progressivamente oltre l’80%.
Consigli pratici per ricaricare:
Non ricaricare fino al 100%: meglio fermarsi all’80% per preservare la batteria e ottimizzare i tempi.
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