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guerra
16 Giugno 2025 - 10:00
L'ipotesi lanciata da Donald Trump ha fatto rumore: Vladimir Putin come possibile mediatore nel conflitto tra Israele e Iran. Un’idea che ha trovato subito delle porte chiuse al G7 in Canada, dove la proposta del presidente americano è stata accolta con freddezza, se non con vero e proprio scetticismo.
Trump ha dichiarato di aver parlato con Putin al telefono sabato scorso. Il leader del Cremlino, secondo il racconto del presidente, si sarebbe detto pronto a sedersi al tavolo per negoziare tra le parti. E Trump, dal canto suo, si è detto “aperto” a riconoscergli quel ruolo. Ma a molti, tra i leader occidentali, l’ipotesi di un Putin “costruttore di pace” appare quasi paradossale.
Il presidente francese Emmanuel Macron è stato tra i più netti: "Non credo che la Russia, oggi impegnata in un conflitto ad alta intensità e da anni in violazione della Carta delle Nazioni Unite, possa mediare in alcun modo". La sua posizione è condivisa da buona parte dei leader del G7, che vedono nel presidente russo uno dei principali responsabili dell’instabilità globale, a partire dalla guerra in Ucraina.
La posizione italiana: Tajani cauto, Meloni defilata
Giorgia Meloni, che finora ha mantenuto un rapporto cordiale con Trump anche su questioni delicate, ha evitato commenti diretti. Nessuna dichiarazione ufficiale da parte sua. Ha lasciato parlare il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che a Zona Bianca su Rete4 ha preferito non sbilanciarsi: “Vediamo come si sviluppa la situazione”, ha detto, riconoscendo che “è una guerra che continuerà per giorni e giorni” e che, nonostante la superiorità militare israeliana, l’Iran non va sottovalutato.
Fonti italiane riportano comunque un allineamento con Washington e la volontà di arrivare a una posizione comune dei partner del G7, come confermato anche dai primi bilaterali della premier con alcuni leader europei, tra cui il tedesco Friedrich Merz e il britannico Keir Starmer.
Salvini apre a sorpresa: “Non da scartare”
Molto diverso il tono di Matteo Salvini, che ha colto l’occasione per rilanciare un messaggio in controtendenza: "L’idea di Putin mediatore tra Israele e Iran? Non è da scartare", ha detto. “Se si arriva alla fine del conflitto con Russia e Ucraina e si trova un tavolo vero, meglio per tutti”.
Pur ricordando che “Putin ha torto perché ha iniziato la guerra”, Salvini ha messo in dubbio l’efficacia delle sanzioni: “Sono passati tre anni, diciotto pacchetti, ma la Russia non mi sembra in ginocchio”. E sulla proposta di Trump ha chiosato: “Se lo propone il presidente della più grande democrazia del mondo, qualcosa vorrà pur dire”.
Sul fronte mediorientale, gli scontri tra Iran e Israele non si fermano. Secondo gli ultimi aggiornamenti, almeno 224 civili sarebbero morti in Iran dall’inizio dei raid, mentre in Israele le vittime sarebbero una quindicina. Tel Aviv ha fatto sapere di aver ucciso due figure chiave dell’intelligence iraniana: Mohammad Kazemi e il suo vice Hassan Mohaqeq.
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